Intervista esclusiva Lukashenko alla CNN: «Non ho nulla di cui scusarmi»

SDA

2.10.2021 - 13:04

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko non le ha mandate a dire in un'intervista concessa alla CNN (foto d'archivio)
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko non le ha mandate a dire in un'intervista concessa alla CNN (foto d'archivio)
Keystone

Combattivo, sprezzante e pronto a rispedire al mittente le accuse che gli muovono gli occidentali: Alexander Lukashenko, il presidente della Bielorussia, in un'intervista concessa in esclusiva alla Cnn dice di non avere «nulla di cui scusarsi».

Intervistato nel Palazzo presidenziale di Minsk dal giornalista britannico Matthew Chance dell'emittente americana, Lukashenko è stato pressato sulle torture e altre violazioni – con la messa in onda di filmati di pestaggi – nei confronti di dissidenti e prigionieri politici.

«L'ultimo dittatore d'Europa», come viene spesso chiamato, ha risposto che la Bielorussia «non ha un solo centro di detenzione come, diciamo, Guantanamo o uno di quei centri che gli Stati uniti o il suo Paese (il Regno Unito) hanno creato in Europa orientale. Per quanto riguarda i nostri centri di detenzione, non sono peggiori che quelli in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, questo glielo posso garantire».

Lukashenko ha quindi citato alcuni esempi di presunte violazioni dei diritti umani in Occidente, come l'uccisione di Ashli Babbitt, uno donna che partecipò all'assalto al Campidoglio di Washington il 6 gennaio scorso: un episodio sul quale la Cnn, ha detto l'uomo forte bielorusso, «non ha speso molte parole». Alla domanda se dovesse chiedere scusa, Lukashenko ha risposto «non devo scusarmi con nessuno».

Quando gli è stata contestato il presunto uso dei migranti fatti entrare in Polonia come «arma» contro l'Europa occidentale, Lukashenko ha risposto sprezzante: «Questa è una follia. Mi avete preso per un matto?».

Il giornalista ha quindi rievocato l'episodio, che ha sollevato una bufera mondiale, del dissidente Roman Protasovich, arrestato insieme alla fidanzata quando il suo volo Ryanair verso Vilnius fu dirottato e fatto atterrare con la scorta di due caccia bielorussi a Minsk con il falso pretesto di una inesistente bomba a bordo. Lukashenko ha risposto di aver solo rispettato il diritto internazionale. «Se avete paura di volare sul nostro territorio, posso garantire personalmente la vostra sicurezza e quella della vostra compagnia, del vostro Paese o di qualsiasi Paese quando sorvolate la Bielorussia, come sempre». «Se poi scegliete di non sorvolare, Ok, allora volate sopra il Polo Nord o il Polo Sud, va bene così, non vi posso obbligare. Ce ne faremo una ragione», ha aggiunto, riferendosi alla regola adottata dalle compagnie europee di non sorvolare più lo spazio aereo bielorusso.

«Non sono tenuto a fare alcuna ammissione davanti a voi. Non sono sotto indagine. Dunque, per favore, scegliete con cura le vostre parole», ha detto Lukashenko in un passaggio dell'intervista.