Brasile Brasile: strage in una favela a Rio, protesta dei residenti

SDA

7.5.2021 - 17:03

Manifestazione di protesta, stamani a Rio de Janeiro, contro l'operazione di polizia che ieri ha provocato 25 morti nella favela di Jacarezinho, alla periferia nord della metropoli brasiliana. L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha detto di essere «turbato profondamente da tale violenza»

L'operazione di polizia ha provocato decine di morti.
L'operazione di polizia ha provocato decine di morti.
KEYSTONE/EPA/Andre Coelho

I dimostranti hanno occupato due corsie della Avenida Dom Helder Camara, nel centro cittadino, ha riferito il portale di notizie G1.

Il gruppo di persone è uscito dalla stazione della metropolitana Maria da Graça per incamminarsi con striscioni e cartelli verso l'ingresso della Città della Polizia, dove si trovano i commissari specializzate della polizia civile. Un telo nero in segno di lutto è stato intanto eretto in una delle strade che danno accesso alla parte alta della baraccopoli.

Una delle vittime della strage di ieri è un agente in forza al dipartimento anti-droga (Dcod). Gli inquirenti affermano che gli altri 24 morti sono criminali, ma non ha rivelato la loro identità o le circostanze in cui sono stati uccisi.

«Esecuzioni sommarie»

Le forze dell'ordine hanno affermato che il blitz di ieri mirava a impedire l'arruolamento di adolescenti nel traffico di droga da parte dei narcos , ma alcune ONG, tra cui Amnesty International, hanno denunciato esecuzioni sommarie. Anche i residenti di Jacarezinho sostengono che i sospetti siano stati giustiziati. La procura ha infatti ricevuto denunce di abusi da parte della polizia, che sono oggetto di indagine.

Le operazioni di polizia nelle baraccopoli di Rio sono vietate dal giugno 2020, su decisione della Corte suprema, a causa della pandemia di coronavirus, salvo casi eccezionali.

Colville: «Profondamente turbato»

L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha dichiarato oggi di essere «profondamente turbato» dalla violenta sparatoria.

Parlando ai giornalisti a Ginevra, il portavoce dell'Ohchr, Rupert Colville, ha ricordato che «l'uso della forza va applicato solo quando è strettamente necessario» e che bisogna «rispettare i principi di legalità, precauzione, necessità e proporzionalità».

«Siamo profondamente turbati dalle morti», ha aggiunto il rappresentante dell'organismo Onu, che ha anche chiesto l'apertura di «una indagine indipendente, completa e imparziale, secondo gli standard internazionali».