GB-UE Brexit: governo insiste sull'uscita dall'UE il 29 marzo

ATS

14.2.2019 - 15:32

A Londra prosegue il dibattito per assicurare l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue il 29 marzo (foto simbolica).
A Londra prosegue il dibattito per assicurare l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue il 29 marzo (foto simbolica).
Source: KEYSTONE/EPA/NIKLAS HALLEN

Il governo della premier britannica Theresa May resta impegnato per assicurare l'uscita della Gran Bretagna dall'UE il 29 marzo, ma - pur senza escludere esplicitamente il no deal - si dichiara fiducioso su un accordo finale sulla Brexit con Bruxelles prima d'allora.

Così i ministri Stephen Barclay e Andrea Leadsom, riaprendo oggi il dibattito a Westminster.

Il via è stato preceduto dalla decisione dello speaker John Bercow di ammettere al voto questo pomeriggio solo 3 nuovi emendamenti alla mozione con cui lunedì la premier ha chiesto altre due settimane per negoziare con l'UE le modifiche al backstop sul confine irlandese invocate dalla sua maggioranza.

I tre emendamenti sono tutti ostili al governo: il primo, dell'opposizione laburista, mira a imporgli il 27 febbraio come data limite per un voto definitivo di ratifica d'un qualunque accordo negoziato da May; il secondo, degli indipendentisti scozzesi dell'Snp, di richiedere all'UE un rinvio della Brexit di «almeno 3 mesi»; il terzo, della ribelle Tory pro-Remain Anna Soubry, di pubblicare entro una settimana tutti i rapporti sul possibile impatto d'un no deal sui commerci. Cassato invece un emendamento di sostegno all'esecutivo, ma che avrebbe rischiato di tornare a spaccare il gruppo conservatore.

La ministra Leadsom ha in ogni modo manifestato ottimismo - invocando esplicitamente San Valentino - sulla prospettiva di «un deal» finale con l'UE. Non senza replicare alle critiche con citazioni da un sonetto di Shakespeare e di Jane Austin.

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