Elezioni politiche Bulgaria: Borissov primo, ma perde voti. Avanzano i populisti

SDA

5.4.2021 - 20:41

Il premier bulgaro uscente Boyko Borissov al momento del voto
Il premier bulgaro uscente Boyko Borissov al momento del voto
Keystone

In Bulgaria, all'indomani delle elezioni politiche, per il premier uscente Boyko Borissov la formazione di un nuovo governo stabile sembra in realtà una 'missione impossibile'.

Per la quinta volta il suo partito conservatore Gerb si è affermato nel voto parlamentare, ma questa volta Borissov ha perso troppo terreno: stando ai risultati finora diffusi, supera di poco il 26% dei voti ma perde quasi il 7% rispetto alla consultazione del 2017. Né durante la campagna elettorale né ieri, per commentare il voto, Borissov si è presentato di persona in pubblico.

Dopo gli exit poll, è apparso in un breve videomessaggio su Facebook nel quale ha lanciato un appello a tutte le forze politiche nel nuovo parlamento a impegnarsi per la formazione di un governo di esperti. «Si assumano la responsabilità per poter andare avanti», ha detto. Evidentemente Borissov – che è stabilmente al governo da quasi dieci anni – si è reso conto di essere praticamente in scacco matto. Almeno per ora, tutte le altre formazioni politiche che hanno superato lo sbarramento del 4% escludono una coalizione con il Gerb.

A cominciare dalla 'stella nascente' del neocostituito partito populista 'C'è un popolo come questo' dello showman televisivo Slavi Trifonov, che sorprendentemente si colloca al secondo posto con quasi il 18% dei voti. Una formazione che indubbiamente ha raccolto il voto di protesta dei bulgari, insofferenti per la corruzione dilagante e i metodi ritenuti 'mafiosi' di Borissov nel governare il Paese.

Per mesi lo scorso anno migliaia di persone hanno contestato il governo con manifestazioni nella capitale Sofia e in altre città. Strano, ma anche Slavi Trifonov non è mai apparso di persona in pubblico durante la campagna elettorale conducendola esclusivamente sul suo canale '7/8 Tv'. Ieri sera, dopo i primi exit poll che davano conto del suo successo Trifonov si è limitato a dire con un breve messaggio, sempre su Facebook, che «teme di essere malato di Covid» e che con il voto «la gente ha ottenuto quello che voleva».

Da parte sua il partito socialista Bsp, principale e tradizionale avversario del Gerb, ha raccolto appena il 15% dei voti, un minimo storico. E dopo tale batosta, la direzione del Bsp si è dimessa in blocco eccetto la presidente del partito Kornelia Ninova. «Rimango al mio posto – ha dichiarato – perché ci aspettano giorni estremamente importanti e il partito non può essere lasciato alla deriva».

Altre tre formazioni entrano nel parlamento di Sofia: il partito della minoranza turca Dps dato al l'9,98%, il partito 'Bulgaria democratica' (destra), indicato al 9,54%, e il partito 'In piedi' dell'ex difensore civico Maya Manolova (indipendente), che ottiene il 4,81%. La formazione di un nuovo governo resta un autentico rebus. È da escludere una larga coalizione sul modello tedesco e del governo di Angela Merkel. Da escludere, almeno per adesso, anche un governo di minoranza o di esperti. Rimane l'opzione dei compromessi da parte delle formazioni parlamentari che però creerebbero delusioni tra gli elettori. Come soluzioni estreme restano nuove elezioni o un governo tecnico di transizione nominato dal presidente Rumen Radev che, in definitiva, è uscito rafforzato dal voto. Radev, grande avversario della linea politica del premier Borissov, si era schierato a fianco dei manifestanti antigovernativi nei mesi scorsi.