Venezuela Il capo dell'Osa: «La Cpi incrimini Maduro per il "bagno di sangue"»

SDA

1.8.2024 - 08:11

Proteste a Caracas dopo la rielezione del presidente Nicolas Maduro (archivio)
Proteste a Caracas dopo la rielezione del presidente Nicolas Maduro (archivio)
Keystone

Il capo dell'Organizzazione degli Stati americani (Osa), Luis Almagro chiederà alla Corte penale internazionale di incriminare il presidente venezuelano Nicolas Maduro ed emettere un mandato d'arresto nei suoi confronti per la repressione nel sangue delle proteste.

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«Maduro ha promesso un bagno di sangue e lo sta facendo. È giunto il momento che la Corte penale internazionale presenti accuse e mandati di arresto contro i principali autori, incluso Maduro», ha scritto il segretario generale dell'Osa sui suoi social network.

La leader dell'opposizione venezuelana Maria Corina Machado ha invitato i suoi sostenitori alla «mobilitazione», dopo che il presidente Nicolas Maduro ha promesso di mantenere il potere dopo una vittoria elettorale ampiamente contestata.

«Ora tocca a tutti noi affermare la verità che tutti conosciamo. Mobilitiamoci. Ce la faremo», ha scritto la Machado sul suo account X. «È tempo di fidarsi l'uno dell'altro. Di rimanere attivi e saldi. Ci è voluto tempo per vincere, ora è il momento di raccogliere», ha aggiunto.

Crisi diplomatica con l'Argentina

Ieri sera l'ambasciata degli Stati Uniti in Venezuela ha intimato alle autorità del Paese di mettere fine alla persecuzione dei membri dell'opposizione rifugiati presso l'ambasciata argentina di Caracas e di garantire un salvacondotto che consenta il loro il transito attraverso il paese caraibico senza rischio di detenzione.

Nella sede diplomatica – costantemente circondata dalla polizia – si trovano l'incaricato d'Affari argentino Andrés Mangiarotti, cinque diplomatici, due funzionari e i sei leader venezuelani a cui è stato concesso asilo politico dal 20 marzo.

Dopo che il governo di Javier Milei ha definito l'elezione di Nicolas Maduro frutto di una frode rifiutandosi di riconoscere i risultati, Caracas ha emesso un ordine di lasciare il Paese per i funzionari argentini, cosa che costringerebbe anche i richiedenti asilo venezuelani a lasciare la struttura senza protezioni e con il rischio di essere arrestati.