PoliticaCina, il Congresso nazionale del popolo sostiene la Palestina
SDA
7.3.2024 - 07:51
«L'occupazione dei territori palestinesi di lungo termine non può più essere ignorata. La Cina sostiene la causa palestinese e i suoi legittimi diritti di nazione». Lo ha affermato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi.
07.03.2024, 07:51
07.03.2024, 08:41
SDA
Wang, che si esprimeva in un briefing a margine dei lavori del Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del Parlamento di Pechino, ha rinnovato il «pieno supporto» al dialogo e alla fine del conflitto. «L'auspicio – ha aggiunto – è che la Palestina entri a pieno titolo nel connesso delle Nazioni Unite e l'invito ad alcuni membri del Consiglio di Sicurezza è di non creare ostacoli».
Riguardo all'altro conflitto, quello in Ucraina, Wang ha detto che la Cina sostiene gli sforzi «per lo svolgimento a tempo debito di una conferenza internazionale di pace riconosciuta sia dalla Russia sia dall'Ucraina, in grado di garantire la pari partecipazione di tutte le parti e le discussioni eque su tutti i piani di pace».
«Il nostro obiettivo è trovare la strada per far partire i colloqui di pace. Tutti i conflitti devono finire al tavolo delle trattative: prima iniziano i colloqui, prima arriva la pace», ha aggiunto Wang.
Cina e Russia «hanno forgiato un nuovo modello delle relazioni internazionali nel periodo post Guerra Fredda e mantenerlo è strategico per entrambe le parti». Si tratta – ha precisato Wang – «di un modello che raccoglie la multipolarità e che si basa sulla non allenza, sul non confronto verso terzi e sulla cooperazione vantaggiosa».
Il mutuo rispetto è il prerequisito» delle relazioni, ma «dobbiamo osservare che le promesse Usa verso la Cina non sono state del tutto onorate», ha proseguito il ministro cinese, menzionando ad esempio le sanzioni unilaterali e le restrizioni all'export.
«L'ossessione degli Usa verso la Cina nasce da suo interno», ha aggiunto Wang, ricordando l'importanza delle relazioni bilaterali e la necessità di evitare qualsiasi confronto che avrebbe pesanti conseguenze.
Riferendosi alle crescenti tensioni tra Pechino e Bruxelles, il ministro cinese ha affermato che la posizione dell'Unione europea, che definisce la Cina come «partner, concorrente e rivale istituzionale, non è «fattuale nè fattibile, e che ha portato attualmente interferenze e ostacoli inutili allo sviluppo delle relazioni bilaterali».