Covid Covid: emergenza in Romania, scuole chiuse, coprifuoco

SDA

25.10.2021 - 15:02

In Romania sono in vigore da stamane nuove severe restrizioni anti-Covid adottate dal governo per cercare di arrestare la quarta, drammatica ondata di contagi e decessi che sta colpendo il Paese balcanico.
In Romania sono in vigore da stamane nuove severe restrizioni anti-Covid adottate dal governo per cercare di arrestare la quarta, drammatica ondata di contagi e decessi che sta colpendo il Paese balcanico.
Keystone

In Romania sono in vigore da stamane nuove severe restrizioni anti-Covid adottate dal governo per cercare di arrestare la quarta, drammatica ondata di contagi e decessi che sta colpendo il Paese balcanico.

Keystone-SDA

Le scuole resteranno chiuse per almeno una settimana e l'obbligo del certificato Covid si allarga ad una serie di attività non previste in precedenza, tra l'altro per l'ingresso in luoghi non essenziali come i centri commerciali e in tutti i negozi non alimentari, mentre l'obbligo della mascherina è valido dappertutto, incluso per strada.

Vengono sospese tutte le feste private come matrimoni e battesimi e viene reimposto il coprifuoco notturno in tutto il paese a partire dalle 22 fino alle 5 del mattino (libera circolazione invece per chi ha il cosiddetto certificato verde).

Le misure saranno valide per almeno 30 giorni dopo che per un lungo periodo il governo aveva deciso di allentarle. Intanto, nelle ultime 24 ore si sono registrati altri 9000 casi e 299 decessi. Non c'è più posto nelle celle frigorifere degli ospedali e la chiesa ortodossa ha messo a disposizione dei nosocomi le cappelle mortuarie delle chiese, continuando però a tenere una posizione ambigua nei confronti della campagna vaccinale.

Posti esauriti anche nelle terapie intensive e già dalla settimana scorsa alcuni paesi dell'UE, tra i quali Polonia e Ungheria, si sono mossi per accogliere i casi più gravi.

La buona notizia è che, secondo l'infettivologo Octavian Jurma, nell'ultimo fine settimana la percentuale di vaccinati ha superato quelle degli infetti, come ripreso anche dal responsabile della campagna vaccinale, Valeriu Ghoerghita, in una conferenza stampa: «Nelle ultime 72 ore – ha dichiarato Gheorghita alla stampa – sono state somministrate 360'000 dosi, oltre 260'000 persone hanno ricevuto la prima. È una crescita numerica estremamente importante e abbiamo raggiunto il livello del 40% degli immunizzati (era solo il 30% non più di una settimana fa, ndr). Speriamo di arrivare presto almeno al 70%».

Intanto la Serbia ha donato aiuti medico-sanitari alla Romania. In una cerimonia oggi a Belgrado il ministro degli esteri Nikola Selakovic ha consegnato all'ambasciatrice romena Silvija Davidoju una partita di farmaci e circa 900 litri di ossigeno concentrato per l'assistenza ai malati di covid. Il ministro ha al tempo stesso ringraziato per il vaccino donato dalla Romania alla Serbia lo scorso giugno. Anche la Serbia, al pari di tutti gli altri Paesi della regione, è interessata da una forte ripresa della pandemia con picchi di contagi e decessi.

E, sempre oggi, il premier polacco Mateusz Morawiecki dal suo profilo Twitter rende nota l'iniziativa di una missione sanitaria di solidarietà in Romania, concordata col presidente Klaus Johannes ed il premier Florin Citu.