Nuova dirigenza Cuba a 60 anni dalla Baia dei Porci dice addio ai Castro

SDA

17.4.2021 - 15:06

«E un giorno Cuba voltò pagina». Un video evocativo della figura e del pensiero di Fidel Castro ha preceduto nel Palacio de Convenciones di L'Avana l'inizio dell'ottavo Congresso del Partito comunista cubano (Pcc).  

Raul Castro ( a sinistra) ha lasciato la guida del Partito comunista cubano al presidente della repubblica Miguel Díaz-Canel. 
Raul Castro ( a sinistra) ha lasciato la guida del Partito comunista cubano al presidente della repubblica Miguel Díaz-Canel. 
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Keystone-SDA

Il Congresso sancisce l'uscita di scena politica ufficiale della famiglia Castro e l'arrivo al potere di una generazione più giovane, guidata dal presidente della repubblica Miguel Díaz-Canel.

Il ritrovo di quattro giorni non vedrà infatti soltanto l'avvicendamento lunedì prossimo alla guida del Pcc fra Castro (89 anni) ed il sessantenne Díaz-Canel, ma anche l'ingresso di volti nuovi, di personalità nate dopo la 'Revolución' del 1959, tra i 17 membri del 'Buró Político'

Le luci, gli applausi, l'iconografia tradizionale del comunismo cubano con i volti di José Martì e Ernesto 'Che' Guevara e lo slogan 'Il partito è l'anima della rivoluzione' hanno preceduto il saluto introduttivo di José Ramón Machado Ventura, secondo segretario del comitato centrale del Pcc, che a 90 anni, è uno degli ultimi due esponenti della 'linea dura' castrista al potere, insieme al comandante Ramiro Valdés, di 88 anni.

L'attacco alla Baia dei Porci, una ferita ancora aperta

I media ufficiali hanno esaltato il significato dell'appuntamento, ricordando che esso coincide con i 60 anni della proclamazione del carattere socialista della rivoluzione cubana, e anche ai 60 anni (domani) dallo smacco subito dagli Stati Uniti con il fallimento della cosiddetta 'Invasione della Baia dei Porci': l'operazione tentata senza successo dalla CIA per sovvertire il regime castrista.

Una ferita che non si rimargina con la permanenza di 59 anni di un rigido embargo e di sanzioni da parte di Washington. Con il portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, che ha confermato come un cambiamento della politica Usa nei confronti di Cuba non sia una priorità per l'amministrazione Biden, che seguirà comunque con attenzione i cambiamenti al vertice del Paese caraibico.

Il quotidiano ufficiale del partito comunista Granma sottolinea da giorni che il Congresso, ispirato alla «continuità storica», «concentrerà la sua attenzione su questioni fondamentali per il presente e il futuro della Nazione, compreso l'aggiornamento della 'Concettualizzazione del modello cubano economico e sociale di sviluppo socialista', e l'attuazione delle Linee guida della politica economica e sociale».

Un Paese comunque in piena crisi

Ma il perdurare dell'embargo, la crisi che attraversa il Venezuela che per anni è stato un partner strategico di Cuba dal punto di vista finanziario ed energetico, e gli effetti della perdurante pandemia che hanno privato Cuba di vitali risorse in valuta pregiata provenienti dal turismo, hanno reso il cammino dell'economia estremamente difficile.

Dalla morte di Fidel Castro, il governo ha messo mano ad una serie di riforme, modificando il modello di società da comunista a socialista nel 2018, e introducendo una sempre più ampia apertura dell'economia statale a favore del settore privato che è stata accelerata dall'1 febbraio scorso.

Ma la riforma monetaria ha causato una impennata dell'inflazione, rendendo i generi alimentari, tradizionalmente per lo più importati dall'estero, ancora più cari, con gravi problemi per le fasce più povere della popolazione.