ProtestaDecine di migliaia in piazza a Budapest contro Orban
SDA
6.4.2024 - 16:31
Decine di migliaia di persone hanno manifestato in piazza Kossuth, davanti al Parlamento a Budapest, rispondendo all'appello di Peter Magyar, astro nascente dell'opposizione democratica, e chiedendo le dimissioni del governo del premier Viktor Orban.
06.04.2024, 16:31
06.04.2024, 16:48
SDA
«Orban rimetta il potere al popolo. Ungheresi, in piedi. Non abbiate paura!»: questo lo slogan della «marcia nazionale» che appare come la più imponente da anni in Ungheria e che ha sancito la discesa in campo di Magyar. Questi ha annunciato la fondazione di un movimento, denominato «Sia tu il cambiamento!», e di un partito che sarà in lizza per le elezioni europee di giugno.
Secondo alcuni sondaggi, questa nuova formazione potrebbe raccogliere il 13% dei consensi e diventare la principale forza di opposizione, attualmente frammentata e considerata impotente.
«Creiamo insieme una forza a cui possono unirsi tutti gli ungheresi ben intenzionati, pronti a lavorare per il loro Paese», ha detto Magyar alla folla dei manifestanti, sulle cui teste sventolano solo bandiere nazionali ungheresi e nessun simbolo di partito.
Magyar sfida il premier sul campo del nazionalismo
Magyar, che lotta contro la corruzione vantandosi di conoscerla da vicino essendo stato sposato con l'allora ministra delle Giustizia Judit Varga, dichiara di volere un'Ungheria impegnata ai valori europei e sfida il premier sul campo del nazionalismo difendendo «il vero interesse degli ungheresi, contro gli interessi privati del circolo attorno a Orban».
La settimana scorsa Magyar aveva presentato alla procura una registrazione audio dell'ex moglie che a suo dire proverebbe manipolazioni da parte del governo degli atti di un processo per corruzione a carico di un ex sottosegretario, il vice di Judit Varga.
La discesa in campo di Magyar ha innescato reazioni da parte dell'amministrazione Orban che cercano di screditare il nuovo oppositore facendo leva sulla sua vita privata e familiare, e di sminuire la sua influenza. Ma anche dai partiti dell'opposizione di sinistra che possono temere l'annientamento secondo gli analisti.