Riforma delle pensioni Degenera la protesta in Francia, paura a casa Macron

SDA

16.5.2023 - 22:13

Il presidente francese Emmanuel Macron (foto d'archivio)
Il presidente francese Emmanuel Macron (foto d'archivio)
KEYSTONE/AP/Francois Mori

Dopo mesi di proteste, in Francia la rabbia dei manifestanti contro la riforma delle pensioni degenera: in dieci si sono scagliati ieri sera, dopo il discorso del presidente Emmanuel Macron, contro Jean-Baptiste Trogneux, nipote di Brigitte, la premiere dame.

16.5.2023 - 22:13

Trentenne, l'uomo – che è proprietario di una cioccolateria ad Amiens fondata dal bisnonno di Brigitte – è ancora sottoposto ad esami per i pugni e i calci ricevuti alla testa.

Durissime le parole della première dame: «Sono dei vigliacchi, Jean-Baptiste ha avuto il coraggio di affrontarli». Così come quelle del capo dell'Eliseo, che ha definito «inaccettabile» e «inqualificabile» l'aggressione: «Non c'è posto per la violenza in democrazia, nessuna forma di violenza è giustificata».

I fatti sono accaduti nel capoluogo della Piccardia, nel nord della Francia, la città dove Brigitte ed Emmanuel sono nati e cresciuti, dove si sono conosciuti e dove vivono le loro famiglie. Ieri sera, dopo l'intervista del presidente in tv, una manifestazione spontanea con concerto di pentole è stata improvvisata nel centro di Amiens.

Ad un certo punto un gruppo di una decina di manifestanti si è diretto contro la cioccolateria della famiglia Trogneux, azienda familiare sulla cui tenda campeggia orgogliosamente la scritta: 'Da 5 generazioni'. Prima il gruppo ha cominciato a lanciare sassi, oggetti e cassonetti contro le vetrine del negozio in rue Delambre.

Di ritorno a casa, un appartamento nel palazzo stesso della cioccolateria, Jean-Baptiste, figlio del nipote di Brigitte Jean-Alexandre e padre di due bambini, ha provato ad intervenire ma è stato prima insultato e minacciato, poi gettato a terra dove gli aggressori lo hanno preso a calci «gridando insulti contro il presidente, Brigitte e la nostra famiglia», ha raccontato il padre.

Gruppo messo in fuga dall'arrivo di alcuni vicini

Il gruppo è stato messo in fuga dall'arrivo di alcuni vicini. Poche ore dopo, sei uomini e due donne sono stati posti in stato di fermo. Fra loro, sette sono maggiorenni (il più grande ha 35 anni) e una ragazza ha soltanto 16 anni. Tutti sono stati riconosciuti dalla vittima, oltre ad essere stati ripresi dalle telecamere della videosorveglianza, ora all'esame degli inquirenti.

Jean-Baptiste, racconta il padre, «si è raggomitolato per proteggersi dai pugni e dai calci, ma ha riportato ferite alla testa, al viso, al ginocchio e alla mano». E' ancora in ospedale, ha rifiutato il ricovero ma è stato trattenuto in osservazione in attesa di uno scanner.

Condanne a quanto successo

La première dame è scesa in campo condannando «la vigliaccheria, la stupidità e la violenza» degli aggressori. È in «contatto permanente» con il nipote, che «ha avuto il coraggio» di affrontare «un gruppo che lascio alla giustizia il compito di definire», ha aggiunto. Ricordando che Jean-Baptiste, già in passato, ha più volte «difeso l'azienda del padre e i dipendenti aggrediti».

«Questa violenza, che ho più volte denunciato – ha ammonito Brigitte – può portare soltanto al peggio. Spetta a tutti noi reagire ricordando i valori fondamentali del rispetto e della tolleranza, io sarò sempre accanto a quelli che difendono questi valori essenziali che mi hanno trasmesso i miei genitori e che condivido con i miei fratelli e sorelle».

Unanime la condanna della politica, a partire da quella del presidente. «Sì al dibattito democratico, no alla violenza e al terrore, punizione implacabile per questi aggressori», ha chiesto il patron dei Républicains, Eric Ciotti. «Assolutamente scandaloso», ha condannato la deputata ecologista Sandrine Rosseau, mentre Alexis Corbière, de La France Insoumise, ha parlato di «atto vile». «Le violenze – ha dichiarato Marine Le Pen – vanno sempre più lontano e questa aggressione al nipote di Brigitte Macron dovrà essere punita molto severamente dalla giustizia».

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