Politica Dichiarazione congiunta Nato-Giappone, approfondire legame

SDA

31.1.2023 - 12:44

Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, (a sinistra), e il primo ministro giapponese Fumio Kishida (a destra), nella stretta di mano a Tokyo.
Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, (a sinistra), e il primo ministro giapponese Fumio Kishida (a destra), nella stretta di mano a Tokyo.
Keystone

Nato e Giappone hanno firmato oggi una dichiarazione congiunta in cui si riafferma l'impegno ad approfondire la cooperazione e si condividono valori comuni di libertà, democrazia, diritti umani e stato di diritto, oltre che interessi strategici.

31.1.2023 - 12:44

«Nessun partner della Nato ci è più vicino o è più capace del Giappone, che è un partner potente per la pace: insieme possiamo e vogliamo fare di più per affrontare le sfide comuni, tra cui l'aggressione russa e il comportamento coercitivo della Cina». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nel punto stampa con il premier giapponese Kishida.

Il Giappone, si legge nella nota, accoglie «con favore» la determinazione della Nato a rafforzare il dialogo e la cooperazione con i partner dell'Indo-Pacifico mentre la Nato sostiene la visione del Giappone di realizzare un «Indo-Pacifico libero e aperto» (FOIP). Stoltenberg ha dato il benvenuto alla nuova strategia nazionale di difesa e all'aumento delle spese militari al 2% del Pil, che porteranno l'esercito giapponese ad essere uno dei più «solidi» del mondo.

«Inoltre accogliamo con favore i progressi verso il nuovo documento quadro di cooperazione tra il Giappone e la Nato, il Programma di Partenariato Individuale su Misura (Itpp), al fine di elevare l'attuale cooperazione Giappone-Nato a nuovi livelli che riflettano le sfide di una nuova era. Stiamo accelerando i nostri sforzi per migliorare la condivisione delle informazioni tra il Giappone e la Nato e siamo soddisfatti per l'intenzione del Giappone di partecipare regolarmente alle riunioni del Consiglio Nord Atlantico e dei Capi di Stato Maggiore della Difesa della Nato», si legge ancora.

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