L'inchiesta «Dietro Euronews l'ombra di Viktor Orban»

SDA

12.4.2024 - 19:54

L'ombra di Viktor Orban su Euronews, secondo un'inchiesta di Le Monde. (foto d'archivio)
L'ombra di Viktor Orban su Euronews, secondo un'inchiesta di Le Monde. (foto d'archivio)
Keystone

«Dietro Euronews l'ombra di Viktor Orban»: questo il titolo di un'inchiesta pubblicata oggi sul quotidiano le Monde, secondo cui la rete multilingue europea è «stata acquistata nel 2022» «grazie a fondi forniti da ambienti vicini al premier ungherese» Viktor Orban.

12.4.2024 - 19:54

La Tv europea apparteneva in precedenza al magnate egiziano Naguib Sawiris, fratello di Samih Sawiris.

Secondo Le Monde e i partner del sito investigativo ungherese Direkt36 e del settimanale portoghese Expreso, entità vicine a Orban sono state ,''nel più grande segreto, molto ampiamente coinvolte nell'operazione''.

«Documenti interni del fondo sovrano ungherese Szechenyi, ottenuti da Direkt136, mostrano che questo organismo pubblico ha messo 45 milioni di euro in Efmi» (European Future Media Investment), lo strumento di capital-risk usato per acquistare Euronews.

«Influsso sulle politiche dell'Ue»

A questi, prosegue il grande quotidiano parigino, si aggiungono ''almeno 12,5 milioni di euro forniti da un'azienda di comunicazione il cui proprietario è vicino a Orban». «Questo – continua Le Monde – rappresenta almeno un terzo dei fondi usati per finanziarie un'operazione stimata di un totale di 170 milioni di euro''.

Rimasto finora nascosto, questo coinvolgimento del potere magiaro solleva ''interrogativi sui reali motivi dell'acquisto di un canale inizialmente creato, nel 1993, in risposta alla Cnn» americana, sottolinea Le Monde. Direttore di Euronews al momento della fondazione era stato il ticinese Dario Robbiani.

Secondo l'articolo, un «documento PowerPoint del fondo Szecheniy, classificato come 'strettamente confidenziale', evoca esplicitamente che uno degli obiettivi dell'acquisto di Euronews, ritenuto il 'settimo marchio più influente sulle politiche dell'Ue', sia di 'attenuare i sotterfugi della sinistra nel giornalismo'».

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