La polizia ispeziona il veicolo in cui è stato trovato il corpo del procuratore ecuadoriano Cesar Suarez, a nord di Guayaquil in Ecuador.
Un'immagine dell'assalto da parte di un gruppo armato al canale televisivo Tc, la settimana scorsa.
Ecuador: ucciso il procuratore che indagava sull'assalto alla TV
La polizia ispeziona il veicolo in cui è stato trovato il corpo del procuratore ecuadoriano Cesar Suarez, a nord di Guayaquil in Ecuador.
Un'immagine dell'assalto da parte di un gruppo armato al canale televisivo Tc, la settimana scorsa.
Il pubblico ministero incaricato di indagare sul drammatico assalto armato trasmesso in diretta la scorsa settimana a una stazione televisiva ecuadoriana è stato ucciso mercoledì a colpi di arma da fuoco da un commando di sicari.
Il procuratore Cesar Suarez è stato ucciso nella città portuale di Guayaquil, centro nevralgico della guerra dell'Ecuador contro le bande di narcotrafficanti.
Il magistrato, riferisce la testata «Expreso», è rimasto vittima di un'imboscata mentre conduceva la sua auto nella zona nord della città di Guayaquil diretto ad una udienza.
Secondo quanto si può osservare dalle prime foto scattate nella scena dell'aggressione, i sicari avrebbero affiancato l'auto del magistrato sparando numerosi colpi all'altezza del finestrino del conduttore.
Si tratta di un pubblico ministero conosciuto per aver condotto diverse inchieste contro i principali gruppi criminali che operano nella città diventata negli ultimi anni il principale hub del traffico di cocaina verso l'Europa.
Suarez, che aveva in mano anche l'inchiesta per l'assalto al canale televisivo Tc della settimana scorsa, aveva ricevuto già diverse minacce ma non gli era stata assegnata ancora una scorta.
«Il Governo non si fermerà dopo l'omicidio del pubblico ministero»
A seguito del brutale omicidio, avvenuto ieri a Guayaquil, del procuratore Cesar Suarez, incaricato di indagare sul drammatico assalto armato della scorsa settimana a una stazione televisiva locale, c'è forte commozione in Ecuador.
«Rifiutiamo ogni forma di violenza come risposta al conflitto che stiamo vivendo», ha dichiarato il ministro della Difesa, Gian Carlo Loffredo, sottolineando che l'assassinio del pubblico ministero è strettamente legato all'ondata di violenza scoppiata poco più di una settimana fa.
Loffredo ha promesso di proseguire in «questa battaglia contro il terrorismo» e ha confermato la volontà di «sostenere le autorità di giustizia» nella loro azione contro la criminalità e la violenza.
Da parte sua, la procuratrice generale dello Stato, Diana Salazar, ha promesso che la Procura non interromperà il suo lavoro per porre fine a questa crisi di sicurezza. «Né i gruppi della criminalità organizzata, né i criminali o i terroristi fermeranno il nostro impegno a favore della società ecuadoriana», ha aggiunto.