I sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro assaltano il Palazzo Planalto a Brasilia, domenica 8 gennaio 2023.
I sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro assaltano il Congresso a Brasilia, domenica 8 gennaio 2023.
I sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro assaltano il Congresso a Brasilia, domenica 8 gennaio 2023.
Le barricate non sono servite a molto di fronte alla folla oceanica dei bolsonaristi...
Diversi palazzi istituzionali sono stati presi d'assalto e saccheggiati prima che la polizia potesse intervenire.
Il sostenitori di Bolsonaro si sono poi seduti sul tetto del Palazzo del COngresso Nazionale.
La polizia si organizza prima di fare irruzione nel Planalto Palace, luogo ufficiale di lavoro del neo presidente Lula
I bolsonaristi non accettano la sconfitta del loro beniamino.
Alcuni manifestanti alzano le mani durante l'intervento della polizia, successivo all'assalto.
La folla ha sfondato i cordoni delle forze di sicurezza e ha forzato il tetto degli edifici della Camera dei Deputati e del Senato, e alcuni sono entrati nella sede legislativa.
La polizia affronta i manifestanti che invadono il Congresso nazionale. Centinaia di sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro hanno invaso la sede del Congresso Nazionale, nonché la Corte Suprema e il Palazzo Planalto, sede della Presidenza della Repubblica, in una manifestazione che chiede un intervento militare per rovesciare il presidente Luiz Inacio Lula da Silva.
La folla ha sfondato i cordoni delle forze di sicurezza e ha raggiunto il tetto degli edifici della Camera dei Deputati e del Senato, e alcuni sono entrati nella sede legislativa.
Per entrare i sostenitori di Bolsonaro non hanno esitato a spaccare le vertate.
Mentre in strada si stava organizzano la prima risposta della polizia
... all'interno della sede lavorativa del neo presidente Lula dei facinorosi sacceggiavano gli uffici...
... rubando gli oggetti più disparati.
Prima di fronteggiare direttamente i manifestanti la polizia ha usato i lacrimogeni.
La polizia spara gas lacrimogeni per disperdere le centinaia di manifestanti pro Bolsonaro.
La polizia ha fatto uso anche di alcuni elicotteri per disperdere la folla e dar così man forte agli agenti sul terreno. Qui un agente spara un lacrimogeno per disperdere i manifestanti-
Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha voluto ispezionare personalmente i danni al Palazzo Planalto dopo che è stato preso d'assalto dai sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro a Brasilia.
Da Silva ha promesso di indagare a fondo sulle persone che hanno delle responsabilità nell'attacco.
I sostenitori di Bolsonaro irrompono nel Parlamento
I sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro assaltano il Palazzo Planalto a Brasilia, domenica 8 gennaio 2023.
I sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro assaltano il Congresso a Brasilia, domenica 8 gennaio 2023.
I sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro assaltano il Congresso a Brasilia, domenica 8 gennaio 2023.
Le barricate non sono servite a molto di fronte alla folla oceanica dei bolsonaristi...
Diversi palazzi istituzionali sono stati presi d'assalto e saccheggiati prima che la polizia potesse intervenire.
Il sostenitori di Bolsonaro si sono poi seduti sul tetto del Palazzo del COngresso Nazionale.
La polizia si organizza prima di fare irruzione nel Planalto Palace, luogo ufficiale di lavoro del neo presidente Lula
I bolsonaristi non accettano la sconfitta del loro beniamino.
Alcuni manifestanti alzano le mani durante l'intervento della polizia, successivo all'assalto.
La folla ha sfondato i cordoni delle forze di sicurezza e ha forzato il tetto degli edifici della Camera dei Deputati e del Senato, e alcuni sono entrati nella sede legislativa.
La polizia affronta i manifestanti che invadono il Congresso nazionale. Centinaia di sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro hanno invaso la sede del Congresso Nazionale, nonché la Corte Suprema e il Palazzo Planalto, sede della Presidenza della Repubblica, in una manifestazione che chiede un intervento militare per rovesciare il presidente Luiz Inacio Lula da Silva.
La folla ha sfondato i cordoni delle forze di sicurezza e ha raggiunto il tetto degli edifici della Camera dei Deputati e del Senato, e alcuni sono entrati nella sede legislativa.
Per entrare i sostenitori di Bolsonaro non hanno esitato a spaccare le vertate.
Mentre in strada si stava organizzano la prima risposta della polizia
... all'interno della sede lavorativa del neo presidente Lula dei facinorosi sacceggiavano gli uffici...
... rubando gli oggetti più disparati.
Prima di fronteggiare direttamente i manifestanti la polizia ha usato i lacrimogeni.
La polizia spara gas lacrimogeni per disperdere le centinaia di manifestanti pro Bolsonaro.
La polizia ha fatto uso anche di alcuni elicotteri per disperdere la folla e dar così man forte agli agenti sul terreno. Qui un agente spara un lacrimogeno per disperdere i manifestanti-
Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha voluto ispezionare personalmente i danni al Palazzo Planalto dopo che è stato preso d'assalto dai sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro a Brasilia.
Da Silva ha promesso di indagare a fondo sulle persone che hanno delle responsabilità nell'attacco.
La famiglia del giornalista brasiliano-svizzero Alexander Thoele vive a Brasilia, dove domenica i sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro hanno preso d'assalto gli edifici governativi. Ecco quello che ci ha detto in merito agli eventi.
Sua madre e i suoi fratelli vivono in Brasile: come ha vissuto le rivolte?
I miei vivono proprio nella capitale Brasilia. Mia madre e mio fratello erano in casa e non si sono accorti di nulla. Mia sorella invece lavora come agente di polizia e il 1° gennaio era in servizio per la cerimonia del nuovo presidente brasiliano Lula da Silva. Ma fortunatamente aveva il lunedì libero.
Cosa le è passato per la testa quando ha saputo dell'assalto alle istituzioni di Brasilia?
Ero appena uscito dal cinema, dove ho visto «Avatar», quando ho sfogliato l'app di un giornale brasiliano e ho letto la notizia. Ero sotto shock. Ho fatto visita alla mia famiglia a novembre e già in quell'occasione mi ero fatto una mia impressioni sulla situazione nel paese.
Qual era?
Ho assistito alle proteste che hanno avuto luogo a Brasilia da quando Jair Bolsonaro è stato sconfitto alle urne. In tutta la città c'erano persone vestite con i colori nazionali verde e giallo. All'improvviso mi è diventato chiaro quanto sia diviso il Paese.
Da dove viene questa divisione?
Anche prima dell'elezione di Bolsonaro, quattro anni fa, il Paese soffriva di debolezza economica e scandali di corruzione. Molte persone hanno votato per Bolsonaro perché volevano protestare contro questa situazione. Ma quanto siano estreme le sue posizioni riguardo alla tutela dell'ambiente o ai diritti degli omosessuali è diventato chiaro a molti solo in seguito.
Chi è Alexander Thoele
Alexander Thoele è nato a Rio de Janeiro e ha studiato giornalismo e informatica a Stoccarda e Brasilia. Dal 2002 lavora presso Swissinfo, dove fa parte della redazione di lingua portoghese.
La politica divide anche la sua famiglia?
Alcuni dei miei parenti erano contrari a Lula quando era al potere e hanno dato il loro voto a Bolsonaro quattro anni fa. Ma quando Bolsonaro ha fallito nell'affrontare la pandemia di Covid-19, tutti quelli intorno a me si sono allontanati da lui.
Ci sono stati momenti chiave?
Un mio amico, che insegna all'università nel nord del Paese, ha dovuto comprare al mercato nero le bombole di ossigeno per la madre malata, perché l'ospedale non ne aveva più. La pandemia ha colpito duramente il Brasile.
Eppure quasi la metà del Paese sta con Bolsonaro e ha preso d'assalto gli edifici governativi.
Sì. Mi ha stupito il fatto che Lula abbia vinto solo di stretta misura le elezioni presidenziali. Ma non avrei mai pensato che i sostenitori dell'ex presidente avrebbero preso d'assalto gli edifici governativi.
È preoccupato per la democrazia brasiliana?
Io non ho paura. Siamo una democrazia forte, con istituzioni forti e una stampa libera. Gli edifici sono stati distrutti e saccheggiati, ma non le istituzioni. Il fatto che nessuno sia stato in grado di impedire le rivolte è probabilmente dovuto al fatto che molti «bolsonaristi» occupano ancora posizioni chiave.
Cosa deve fare Lula per riportare il Paese sotto controllo?
La domanda è piuttosto come riuscirà a riunire di nuovo l'Esercito dietro di sé, dato che in molte manifestazioni pro-Bolsonaro alcuni suoi membri si sono schierati con i manifestanti. Quindi la situazione è tutt'altro che stabile.