Brasile Bolsonaro condanna gli attacchi alle istituzioni a Brasilia e respinge le accuse, Lula visita l'area colpita

SDA

9.1.2023 - 08:04

La condanna internazionale dell'attacco ai palazzi istituzionali brasiliani nella capitale ad opera dei sostenitori dell'ex presidente Bolsonaro, che non accettano la vittoria del neo presidente Lula, è praticamente unanime. Arriva anche dallo stesso Bolsonaro, che respinge le accuse d'aver fomentato la rivolta. Lula visita i luoghi saccheggiati. L'esercito difende coi carri armati i bolsonaristi dalla polizia, che ha ripreso il controllo dell'area.

9.1.2023 - 08:04

Bolsonaro condanna l'attacco e respinge le accuse

«Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali».

Lo afferma su Twitter l'ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, in riferimento all'attacco ai palazzi del potere a Brasilia.

«Respingo le accuse, senza prove, attribuitemi dall'attuale capo dell'esecutivo del Brasile», aggiunge Bolsonaro, in riferimento ai commenti di Luiz Inacio Lula da Silva. Il capo di Stato di sinistra, in carica solo da una settimana, aveva detto in precedenza in un discorso dallo Stato di San Paolo che il suo predecessore di estrema destra aveva «incoraggiato» i «vandali fascisti» a invadere i luoghi del potere nella capitale.

«Durante tutto il mio mandato sono sempre stato nel perimetro della Costituzione, rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la nostra sacra libertà», scrive Bolsonaro.

Joe Biden: «La violenza dei bolsonaristi è terribile»

«Condanno l'assalto alla democrazia e al trasferimento pacifico del potere in Brasile. Le istituzioni democratiche del Brasile hanno il nostro pieno sostegno e la volontà del popolo brasiliano non deve essere compromessa. Non vedo l'ora di continuare a lavorare con il presidente Lula», ha scritto il presidente degli Usa Joe Biden su Twitter.

La violenza dei sostenitori dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è «terribile», ha poi detto ai giornalisti al seguito a El Pas, in Texas (Usa).

Anche il resto del mondo condanna l'attacco

Le condanne non giungono solo dagli Usa, ma da tutto il mondo. «Pieno sostegno al presidente (Luiz Inacio) Lula (da Silva), democraticamente eletto da milioni di brasiliani attraverso elezioni giuste e libere», ha twittato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

Gli ha fatto eco anche l'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Josep Borrell: «Sgomento per gli atti di violenza e l'occupazione illegale del quartiere governativo di Brasilia da parte di estremisti violenti. Pieno sostegno a Lula e al suo governo, al Congresso e alla Corte suprema federale».

Mentre la presidente dell'Eurocamera, Roberta Metsola, si dice «profondamente preoccupata per quanto sta accadendo in Brasile. La democrazia deve essere sempre rispettata».

«Il presidente Lula può contare sul sostegno incrollabile della Francia», ha twittato Emmanuel Macron. Stessa reazione del presidente del Messico, il quale ha affermato che «Lula non è solo, può contare con il sostegno delle forze progressiste del suo Paese, del Messico, del continente americano e del mondo».

Secondo il presidente dell'Argentina, Alberto Fernandez, l'assalto rappresenta un «tentativo di colpo di Stato», mentre il collega del Cile, Gabriel Boric, ha definito «inqualificabile l'attacco ai tre poteri dello Stato del Brasile. Il governo ha tutto il nostro sostegno».

Esercito protegge base bolsonaristi

L'esercito brasiliano impedisce stanotte alla polizia di entrare nell'area dove sono accampati molti seguaci di Bolsonaro che ieri hanno assaltato e devastato il parlamento, la sede del governo e la Corte suprema di giustizia.

Secondo la pagina in linea del quotidiano Folha de S. Paulo, i militari hanno sbarrato la strada agli agenti che volevano entrare nella zona dove sono accampati gli autori dell'attacco con carri armati. Diversi veicoli della polizia, aggiunge il giornale, erano giunti all'ingresso della zona che si trova davanti al quartier generale dell'esercito, ma sono stati fermati.

Di fronte a questa situazione, le autorità locali hanno organizzato una riunione con responsabili militari, a cui partecipa anche Ricardo Capelli, designato dal presidente Lula da Silva come responsabile dell'intervento del governo federale nel distretto di Brasilia. Si deve ricordare che il quartier generale dell'esercito si trova nel Settore militare urbano (Smu), area di responsabilità esclusiva militare.

Lula visita palazzi assaltati

Lula da Silva è tornato a Brasilia, dove è andato a constatare il saccheggio del palazzo presidenziale e della Corte suprema. Lula aveva trascorso il pomeriggio ad Araquara, nello stato di San Paolo (sudest) devastato dalle alluvioni. Le riprese dell'emittente Tv Globo lo mostrano in colloqui notturni con i giudici della Corte suprema, fuori dall'edificio con le finestre sfondate da coloro che ancora rifiutano di accettare il suo ritorno al potere.

Il presidente ha deplorato eventi «senza precedenti nella storia del Brasile». Il capo dello Stato ha posto la polizia locale sotto il comando delle forze federali per assumere la sicurezza a Brasilia, dove la polizia è stata totalmente sopraffatta dagli attacchi dei bolsonaristi. Il suo ministro della giustizia e della pubblica sicurezza, Flavio Dino, ha assicurato domenica in conferenza stampa che i luoghi del potere sono stati completamente evacuati.

Oltre 400 persone arrestate

«Sono oltre 400 le persone che sono già state arrestate e che pagheranno per i crimini commessi», afferma su Twitter il governatore di Brasilia, Ibaneis Rocha. «Continuiamo a lavorare per identificare quanti hanno partecipato a questi atti terroristici e per restaurare l'ordine», afferma ancora Rocha.

La polizia riprende il controllo dell'area

Questa mattina le autorità brasiliane hanno iniziato a valutare i danni ingenti al palazzo presidenziale, al congresso e alla Corte suprema di Brasilia dopo l'assalto.

Dopo diverse ore di caos, la polizia ha ripreso il controllo degli edifici invasi da centinaia di manifestanti oppositori del neopresidente Luiz Inacio Lula da Silva e ha arrestato centinaia di persone, secondo il ministro della giustizia e della sicurezza Flavio Dino.

L'area era stata isolata dalle autorità. Ma i bolsonaristi, molti dei quali vestiti con le maglie gialle della squadra di calcio brasiliana Seleçao, un simbolo di cui i bolsonaristi si sono appropriati, sono riusciti a sfondare i cordoni di sicurezza.

Hanno causato danni considerevoli. Sono stati danneggiati dipinti di valore inestimabile, tra cui «I Mulatti», del pittore modernista Di Cavalcanti, esposto nel palazzo presidenziale, che presenta diversi buchi, secondo le foto che circolano sulle reti sociali.

Corte suprema rimuove governatore Brasilia

Intanto il giudice della Corte suprema federale Alexandre de Moraes ha ordinato la rimozione del governatore del Distretto federale di Brasilia Ibaneis Rocha per un periodo di 90 giorni. La decisione è arrivata dopo l'invasione degli edifici del Congresso, del Tribunale federale e del Palácio do Planalto, sede della presidenza della Repubblica del Brasile, riportano i media brasiliani.

«La violenta escalation di atti criminali è circostanza che può verificarsi solo con il consenso, e anche l'effettiva partecipazione, dalle autorità competenti per la sicurezza pubblica e i servizi segreti», ha affermato Moraes.

Alexandre de Moraes ha indicato che il governatore del Distretto federale ha ignorato tutte le richieste di rafforzamento della sicurezza avanzate da varie autorità

«Condotta ingannevolmente omissiva del governatore Ibaneis Rocha che non solo ha rilasciato dichiarazioni pubbliche difendendo una falsa ‹manifestazione politica libera a Brasilia› – anche se tutte le reti sapevano che sarebbero stati compiuti attacchi alle istituzioni e ai loro membri -, ma ha anche ignorato tutti gli appelli delle autorità a realizzare un piano di sicurezza analogo a quelli attuati negli ultimi due anni il 7 settembre, in particolare, con il divieto ai criminali terroristi di entrare nella spianata dei ministeri, avendo rilasciato un ampio accesso», ha detto.

SDA