Facebook, Google e decine di altre società tecnologiche respingono le accuse di Donald Trump su presunte discriminazioni delle voci conservatrici.
«Le compagnie internet non hanno pregiudizi verso nessuna ideologia politica e le voci conservatrici in particolare hanno usato i social media con grande effetto», ha dichiarato un loro portavoce.
Il presidente statunitense, dal canto suo, in un tweet ha affermato: «sto ordinando alla mia amministrazione di esplorare ogni soluzione regolatoria e legislativa per proteggere i diritti alla libertà di espressione di tutti gli americani. Speriamo di vedere più trasparenza, più responsabilità e più libertà».
Trump ha anche annunciato che inviterà i dirigenti dei social media alla Casa Bianca il prossimo mese per vedere cosa può fare il governo per garantire la libertà di parola.
Il presidente ha detto di aver ordinato alla sua amministrazione di esplorare ogni soluzione regolatoria e legislativa per proteggere il diritto alla libera espressione di tutti gli statunitensi.
Alle grandi compagnie tecnologiche, ha ammonito al summit sui social media alla Casa Bianca, non deve essere permesso di censurare le voci del popolo americano online.
Mark Zuckerberg, dalla nascita dell'impero-Facebook ai mea culpa
Mark Elliot Zuckerberg è nato a White Plains, negli Stati Uniti, il 14 maggio 1984. Informatico di formazione, nel 2004 ha fondato il social network Facebook assieme ad alcuni compagni di università, trasformandolo in un colosso imprenditoriale mondiale.
Immagine: Keystone
La paternità dell'idea è stata tuttavia oggetto di una querelle giudiziaria tra Zuckerberg ed alcuni suoi ex compagni di università. La vicenda si è risolta con il versamento di un indennizzo pari a 65 milioni di dollari da parte del numero uno di Facebook.
Figlio di una psichiatra e di un dentista, si è sposato il 19 maggio 2012 a Palo Alto, in California, con Priscilla Chan. Dall'unione è nata una figlia, Maxima.
Immagine: Keystone
Facebook ha vissuto una crescita esponenziale, tale da portare Mark Zuckerberg a diventare nel giro di pochi anni uno degli uomini più ricchi del mondo.
Assieme alla moglie ha creato una fondazione, la Chan Zuckerberg Initiative, con il fine di «promuovere l'uguaglianza nella salute, nell'educazione, nella ricerca scientifica e nell'energia». Nel 2016 ha promesso inoltre il versamento di 3 miliardi di dollari, destinati a lottare contro le malattie.
Secondo il magazine americano Forbes, il patrimonio personale dell'imprenditore americano è di decine di miliardi di dollari.
Grazie alla crescita esponenziale del suo social network, Mark Zuckerberg è stato anche scelto come «personaggio dell'anno» dalla prestigiosa rivista statunitense «Time» nel 2010.
Non tutti sanno che Zuckerberg è daltonico. Ma il colore che vede meglio è il blu: proprio quello che ha scelto per il celebre logo di Facebook. Il lancio del social network avvenne all'interno dell'università di Harvard: l'obiettivo era di mettere in contatto gli studenti. Visto il successo, poco dopo il sito venne autorizzato anche in altri atenei, quindi nelle scuole secondarie statunitensi. Infine, fu aperto al grande pubblico.
Il successo di Facebook è stato talmente travolgente da consentire all'azienda di raccogliere immense quantità di dati relativi ai propri utenti. La sicurezza di tali informazioni è stata messa in dubbio alcuni mesi fa, quando è esploso il caso Cambridge Analytica. Quest'ultima, azienda di consulenza per il marketing online, avrebbe prelevato grandi quantità di dati con l'obiettivo di utilizzarli per campagne mirate.
Il sospetto è che la manovra avesse come obiettivo anche quello di incidere sulle elezioni che hanno portato Donald Trump alla Casa Bianca. Il Guardian e il New York Times hanno pubblicato diverse inchieste sul tema, accusado Facebook di aver di fatto reso possibile la fuga delle informazioni sugli utenti, anche se senza un ruolo attivo nella vicenda. E di aver poi tenuto nascosta la questione.
Mark Zuckerberg è stato anche ascoltato dal Congresso degli Stati Uniti: «Mi dispiace», ha affermato il fondatore di Facebook. Ammettendo che «Non basta connettere le persone e dar loro voce: è necessario anche garantire la verità e la sicurezza».
Sulla genesi di Facebook e sulla vita di Zuckerberg è stato anche girato un film, intitolato The Social Network. La pellicola, diretta dal regista David Fincher, è uscita nell'autunno del 2010.
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