Elezioni Francesi alle urne, per Macron c'è la minaccia Mélenchon

SDA

11.6.2022 - 19:56

Il presidente francese Emmanuel Macron con la moglie Brigitte
Il presidente francese Emmanuel Macron con la moglie Brigitte
Keystone

Sono chiamati alle urne per rinnovare il parlamento 48 milioni di francesi, ma saranno la metà a recarsi ai seggi per le legislative che domani (primo turno) e domenica prossima (ballottaggi) ridisegneranno il parlamento.

11.6.2022 - 19:56

Per Emmanuel Macron, dopo la conferma all'Eliseo, è un appuntamento cruciale: la risalita della gauche mette a rischio quella tranquilla maggioranza di deputati sulla quale il governo poteva contare per le riforme.

Il Macron II potrebbe partire azzoppato da una maggioranza soltanto relativa che metterebbe in pericolo il primo obiettivo dichiarato, la riforma delle pensioni.

La sinistra tradizionale, frammentata all'inizio delle presidenziali e polverizzata alla fine (1,7% alla candidata socialista Anne Hidalgo, meno del 5% all'ecologista Yannick Jadot), si è riunita per iniziativa del «tribuno» Jean-Luc Mélenchon, che a 70 anni sembra vivere una nuova giovinezza.

Arringa le folle proclamando una possibile vittoria con sua personale nomina a premier, un'eventualità in realtà quasi scartata anche dai sondaggi. Ma che spinge il Nupes a quota 180-210 seggi, sempre secondo i sondaggi.

La maggioranza di governo, che godeva di una posizione di dominio inattaccabile fra i deputati (341 seggi con gli alleati centristi del MoDem), si ritroverebbe fra i 270 e i 305 seggi. Il primo obiettivo per i macronisti è evitare di scendere sotto quota 289, il livello che fa scattare la maggioranza assoluta. Con i numeri «relativi», ogni passaggio in parlamento diventerebbe un'avventura.

Macron ha annunciato di voler «cambiare metodo di governo»

Macron, prevedendo uno scenario diverso dal primo mandato, ha già annunciato nei suoi rari interventi pubblici di questa campagna elettorale – durante la quale non ha tenuto alcun comizio – di voler «cambiare metodo di governo», puntando sulla concertazione. In settimana sono stati convocati i sindacati, un inizio di dialogo sembra avviato anche se il clima sociale resta teso. Gli scioperi nei trasporti, aerei in prima linea con forti disagi negli scali, non promettono un'estate serena.

Occhi puntati, domani e fra una settimana, sull'affluenza, che potrebbe battere nuovi record negativi: i sondaggi situano la quota di chi diserterà le urne fra il 52 e il 56%, al di là del 51,3% delle elezioni del 2017. Ma il complicato sistema elettorale con i due turni, le triangolazioni e i duelli al ballottaggio, non rende subito chiaro chi si gioverà dell'impennata di astensioni.

Dalla mezzanotte di venerdì tace definitivamente una campagna elettorale già scarsamente udibile, che non ha coinvolto i francesi e che si è impennata negli ultimi giorni con i disordini allo Stade de France per la finale di Champions League fra Liverpool e Real Madrid e con un tragico episodio di cronaca, la morte di una giovane donna raggiunta dai proiettili della polizia dopo che l'auto sulla quale viaggiava non si era fermata all'alt degli agenti.

Sinistra ed estrema destra contro il governo

In entrambi i casi, sinistra ed estrema destra contro il governo: criticando nel primo caso l'incapacità a gestire correttamente un grande evento sportivo proprio a 2 anni dalle Olimpiadi di Parigi 2024; e accusando la polizia di aver reagito in modo esagerato provocando la morte di una persona ("la polizia uccide», ha twittato Mélenchon, suscitando l'indignazione di Macron e del governo).

Al terzo posto come forza parlamentare punta Marine Le Pen, che con il suo Rassemblement National supererebbe per la prima volta – con una trentina di deputati – lo schieramento della destra tradizionale, i Républicains, che tardano a riprendersi dalla batosta subita alle presidenziali con il fallimento della candidatura di Valérie Pécresse.

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