FranciaMacron sprona il nuovo governo: «Siate rivoluzionari!»
SDA
12.1.2024 - 18:32
«Siate rivoluzionari!», ha detto Emmanuel Macron ai membri del nuovo governo guidato guidato dal premier Gabriel Attal in occasione del primo consiglio dei ministri a Parigi.
12.01.2024, 18:32
12.01.2024, 18:39
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Nell'anno delle elezioni Ue e con sfide epocali all'orizzonte per la Francia e per l'Europa, il capo dello Stato ha parlato di «responsabilità storica». «Siate all'altezza», è stata la sua richiesta dinanzi ai ministri riuniti all'Eliseo mentre si rincorrono le polemiche per un esecutivo blindato di soli 14 fedelissimi, in gran parte di destra.
Tanto che Libération titola polemicamente in prima pagina «Governo Attal: la Sarko connection». Una squadra che secondo i detrattori sarebbe addirittura stata decisa «con l'ex presidente Nicolas Sarkozy», forse nell'intento di fermare l'avanzata del Rassemblement National di Marine Le Pen.
Timori e interrogativi Oltralpe
Oltralpe il governo Attal sta suscitando timori e interrogativi su diversi fronti: dalla reale esperienza di un premier di 34 anni, il più giovane nella storia della Quinta Repubblica francese, all'impegno sul fronte della transizione ecologica, fino all'assenza di donne nei dicasteri chiave: una prima nell'era Macron.
Sui 14 ministri sette sono donne, ma nessuna occupa posti fondamentali, come l'Interno (dove è stato riconfermato Gérald Darmanin), la Difesa (Sebastien Lecornu), la Giustizia (Eric Dupont-Moretti), l'Economia (Bruno Le Maire) gli Esteri (Stephane Sejourné).
L'entourage di Sejourné non è più in coppia con Attal
Dopo i pettegolezzi degli ultimi giorni, l'entourage di Sejourné, 38 anni, ha fatto sapere che quest'ultimo non è più in coppia da due anni con Gabriel Attal. Le fonti vicine al nuovo titolare del Quai d'Orsay – atteso già questo fine settimana a Kiev per una prima visita in sostegno a Zelensky – ha precisato che «il Pacs che univa Séjourné al primo ministro è stato sciolto al momento della separazione».
I due provengono entrambi dai giovani socialisti e hanno cominciato in politica con l'ex presidente del Fmi, Dominique Strauss-Kahn. Passati con Macron, sono stati entrambi consiglieri all'Eliseo, poi Attal fu nominato portavoce del governo, quindi ministro, mentre Séjourné ha guidato la trasformazione del movimento En Marche! divenuto Renaissance, diventando eurodeputato a Bruxelles e Strasburgo.
Spicca l'ingresso dell'ex repubblicana Rachida Dati
Tra le altre nomine che hanno suscitato scalpore, spicca l'ingresso nel governo dell'ex Repubblicana Rachida Dati, nominata ministra della Cultura. «Non abbiate paura, sarò sempre qui a difendere l'eccezione culturale» francese, ha assicurato oggi l'ex titolare della Giustizia ai tempi di Nicolas Sarkozy passata nel campo macroniano.
Dati ha esaltato il suo spirito combattente e ha posto l'accento sulla necessità di «rendere la cultura ancora più presente in tutte le città e tutti i territori» della Francia. Tra le sue priorità, la fine del cantiere di Notre-Dame de Paris, nei tempi stabiliti, per l'8 dicembre 2024.
Questa mattina, in consiglio dei ministri, Macron aveva invitato la nuova squadra a fornire «risultati, ancora risultati, sempre più risultati». Ha quindi auspicato che questo governo «sia quello della disciplina repubblicana» e ha detto di «non volere dei ministri che amministrano ma dei ministri che agiscono.
Non voglio dei gestori, voglio dei rivoluzionari». La nuova compagine verrà completata nei prossimi giorni con la nomina di viceministri e segretari di Stato. Macron dovrebbe esprimersi pubblicamente la settimana prossima, probabilmente in occasione di una conferenza stampa di inizio anno all'Eliseo.