Guerra in Medio Oriente Chiuso anche il valico di Erez, nessun aiuto entra nella Striscia di Gaza

SDA

7.5.2024 - 14:51

Bandiere israeliane issate su un tank israeliano della 401esima Brigata corazzata che ha preso il controllo del valico di Rafah nel lato della Striscia di Gaza.
Bandiere israeliane issate su un tank israeliano della 401esima Brigata corazzata che ha preso il controllo del valico di Rafah nel lato della Striscia di Gaza.
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Le forze di difesa israeliane hanno confermato che anche l'altro importante valico di frontiera con la Striscia di Gaza, il valico di Erez, è stato chiuso. Lo afferma Sky News dopo la chiusura anche dei valichi di Kerem Shalom e Rafah.

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ActionAid denuncia che attualmente nessun aiuto è in grado di arrivare nella Striscia. «Siamo seriamente preoccupati che l'intensificarsi dell'attacco a Rafah abbia portato alla chiusura di tutte le rotte degli aiuti verso Gaza», ha detto un portavoce. «Non arriva alcun aiuto umanitario, creando una situazione disastrosa per i 2,2 milioni di persone che già lottano contro la fame, le malattie e carenze mediche».

Intanto l'Egitto ha ripreso i lanci di aiuti umanitari per via aerea nel nord della Striscia di Gaza dopo un giorno di pausa, d'intesa con la Giordania.

Tank si sono di nuovo allontanati

L'organizzazione non governativa Sinai per i Diritti Umani ha documentato su X il ritiro di un certo numero di veicoli militari israeliani che erano entrati questa mattina oltre il lato palestinese del valico di Rafah, nell'asse Filadelfia.

«La squadra dell'ong – scrive il post accompagnato da una foto del valico – ha osservato la rimozione di un certo numero di veicoli israeliani dal valico di terra di Rafah sul lato palestinese e il loro spostamento presso l'ex aeroporto internazionale di Gaza, a est della città da Rafah».

In precedenza video e immagini diffusi sulle reti sociali hanno mostrato grandi bandiere israeliane issate su tank israeliano della 401esima Brigata corazzata che ha preso il controllo del valico di Rafah nel lato di Gaza. Accanto a questa la bandiera dell'unità. Sui social sono apparse anche immagini di bandiere israeliane innalzate sul valico stesso, sempre nel versante di Gaza.

«Decidendo di chiudere i valichi di frontiera di Rafah e Kerem Shalom, Israele sta portando la regione verso il disastro e continua la sua politica di fame e persecuzione dei palestinesi», afferma Hamas in una nota in cui – riporta il «Guardian» – condanna lo Stato ebraico per aver chiuso i valichi verso Gaza. «È necessario – sottolinea – un intervento internazionale. L'amministrazione Biden e la comunità internazionale hanno la piena responsabilità della continuazione della guerra».

Negoziati in bilico

Hamas ha anche denunciato che «l'occupazione di Rafah conferma l'intenzione dell'occupazione di interrompere gli sforzi di mediazione per il cessate il fuoco e il rilascio dei prigionieri, nell'interesse personale di Netanyahu e del suo governo estremista».

«Chiediamo all'amministrazione Usa e alla comunità internazionale – ha aggiunto – di esercitare pressioni sull'occupazione per fermare questa escalation che minaccia la vita di centinaia di migliaia di civili sfollati a Rafah e nell'intera Striscia di Gaza».

Da parte sua una fonte israeliana citata dai media ha riferito che la proposta di accordo di Hamas «è inaccettabile» ma una delegazione israeliana andrà al Cairo nelle prossime ore per condurre «una valutazione sulla capacità di Hamas di cambiare le sue posizioni».

Intanto, secondo Axios, funzionari israeliani sostengono che l'amministrazione Biden era a conoscenza dell'ultima proposta di accordo sugli ostaggi e di cessate il fuoco negoziato da Egitto e Qatar con Hamas, ma non ha informato Israele prima che Hamas annunciasse di averla accettata ieri sera.

Lo riporta Axios pur riportando che un alto funzionario statunitense ha negato dicendo che «i diplomatici americani sono stati impegnati con le controparti israeliane».

L'episodio ha creato profonda delusione e sospetto in Israele riguardo al ruolo degli Usa nei colloqui per la trattativa sugli ostaggi e potrebbe influenzare negativamente l'andamento dei negoziati.