Regno UnitoGoverno britannico ai ferri corti con Greenpeace dopo il blitz a casa di Sunak
SDA
8.8.2023 - 14:44
È rottura fra il governo Tory britannico e Greenpeace, storica ONG ambientalista internazionale, dopo il blitz condotto la settimana scorsa da attivisti dell'associazione contro la residenza di famiglia del primo ministro Rishi Sunak.
Keystone-SDA
08.08.2023, 14:44
08.08.2023, 14:53
SDA
L'abitazione, che si trova nel North Yorkshire (Inghilterra settentrionale), è stata presa di mira in barba ai dispositivi di sicurezza che avrebbero dovuto proteggerla dalle intrusioni anche in assenza dei Sunak (in vacanza negli Usa).
La protesta – innescata dal recente via libera a centinaia di nuove licenze petrolifere nel Mare del Nord e dall'accusa al governo di voler allentare per ragioni economiche alcuni degli impegni assunti da Londra sulla transizione verde e sul clima – è sfociata nell'arresto dei 5 militanti coinvolti.
Tutti poi rilasciati – inclusi i tre che sono riusciti a salire sul tetto della villa e far calare sulla facciata enormi drappi color nero petrolio – ma comunque in attesa di processo per violazione della proprietà privata e danneggiamenti. L'associazione insiste a rivendicare e difendere l'iniziativa come una scossa necessaria e dimostrativa. Mentre Downing Street e il ministero dell'Ambiente hanno deciso per tutta risposta di escludere Greenpeace dai vari tavoli di dialogo aperti con esperti e militanti ecologisti, non volendo avere a che fare con chi «viola la legge».
Richiesta di escludere dalle elezioni il 33enne Alistair Strathern
Intanto oggi dalla maggioranza Tory e dai giornali filo-governativi sale la richiesta al leader dell'opposizione laburista, Keir Starmer, di escludere dalle elezioni un candidato, il 33enne Alistair Strathern, selezionato dal Labour in vista delle suppletive per il seggio di deputato alla Camera dei Comuni da cui l'ex ministra Nadine Dorries ha preannunciato di volersi dimettere nel collegio di Mid Bedfordshire.
Candidato individuato dai media come animatore mascherato di un recente raduno di protesta radicale promosso proprio da Greenpeace.
Un portavoce del Partito Laburista ha da parte sua glissato sulla questione, limitandosi a sollecitare il governo a continuare dialogare anche con chi «non è d'accordo» con le sue politiche ambientali; ma non senza prendere le distanze da «tattiche» di protesta illegali o comunque destinate a produrre «un impatto» negativo.