Regno Unito Il Labour Party fa retromarcia sull'autoidentificazione delle persone trans

SDA

25.7.2023 - 19:01

In base alle regole vigenti nel Regno Unito, chi vuole cambiare sesso deve fornire un referto medico che mostri una diagnosi di disforia di genere, oltre a dimostrare di vivere a tempo pieno nel genere acquisito da almeno due anni. (Foto simbolica)
In base alle regole vigenti nel Regno Unito, chi vuole cambiare sesso deve fornire un referto medico che mostri una diagnosi di disforia di genere, oltre a dimostrare di vivere a tempo pieno nel genere acquisito da almeno due anni. (Foto simbolica)
Keystone

Nuova marcia indietro da parte del leader dell'opposizione britannica, sir Keir Starmer, rispetto agli impegni progressisti presi dal suo partito laburista all'insegna della creazione di un programma sempre più su posizioni moderate.

In questo caso è venuta meno la proposta, contenuta nel manifesto elettorale dell'ex segretario laburista Jeremy Corbyn e ribadita dal suo successore nel 2021, di introdurre un sistema di autoidentificazione per consentire alle persone trans di cambiare legalmente sesso senza una diagnosi medica, decidendo quindi di essere riconosciuti come uomo o donna.

Ma la ministra per le Pari opportunità del governo ombra, Anneliese Dodds, ha confermato la validità del ricorso a una diagnosi, requisito che permette anche di accedere ai trattamenti dell'NHS, il servizio sanitario pubblico. La nuova linea del Labour, come ha spiegato Dodds, è quella di «semplificare» l'attuale processo rendendolo meno «umiliante» per le persone trans.

In base alle regole vigenti, chi vuole cambiare sesso deve fornire un referto medico che mostri una diagnosi di disforia di genere, oltre a dimostrare di vivere a tempo pieno nel genere acquisito da almeno due anni.

Starmer negli ultimi mesi, a fronte dei sondaggi che danno il Labour in ampio vantaggio sui conservatori al governo in vista delle elezioni politiche previste entro la fine del 2024, aveva fatto marcia indietro su alcuni importanti impegni presi in materia di ambiente e sull'abolizione delle rette universitarie per i giovani britannici suscitando polemiche nella sinistra del partito.