Gran Bretagna Polemiche per il diritto degli stupratori

ATS

28.11.2018 - 21:32

Giustizia (foto d'archivio)
Giustizia (foto d'archivio)
TiPress

Una donna inglese, violentata quando aveva 14 anni, ha deciso di lottare contro il permesso concesso al suo stupratore di vedere il figlio nato dalla violenza.

Parlando con la Bbc, Sammy Woodhouse si è detta "scioccata" dalla notizia che Arshid Hussain, condannato a 35 anni di carcere nel 2016, era stato contattato dai servizi sociali di Rotherham per occuparsi del figlio.

"E' un pericolo per me e per il bambino", ha dichiarato Sammy Woodhouse in un video su Twitter in cui chiede al governo "di cambiare la legge (il Children's Act del 1989) in modo tale che gli stupratori non possano avere contatti con i bambini nati dalle loro violenze".

"Noi, vittime di stupro, subiamo ancora"

Il ministero della Giustizia britannico ha fatto sapere che si occuperà del caso. Hussein, all'epoca 25 anni, faceva parte di una gang di pedofili che molestò e abusò oltre 50 ragazze della città.

"Noi vittime di stupro continuiamo a subire violenza", si è sfogata Woodhouse con la Bbc, "e mi devo anche sentir dire: 'Anche lui ha i suoi diritti'. E i miei diritti? E i diritti dei bambini?".

Sammy, 32 anni, aveva mantenuto l'anonimato fino a oggi ed era impegnata nell'assistenza a donne vittime di violenza. Lo scorso aprile ha pubblicato il libro 'Just a Child' ('Solo un bambino' o una bambina) nel quale racconta la storia dello stupro subito.

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