Germania-Cina Scholz concorda con Xi il sostegno al summit sull'Ucraina in Svizzera

SDA

16.4.2024 - 22:08

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto al presidente cinese Xi Jinping di fare pressioni sul suo omologo russo Vladimir Putin per spingere «l'amico» a porre fine dopo oltre due anni «alla sua folle campagna» contro l'Ucraina. La richiesta, ribadita a Pechino per la seconda volta dopo la prima a novembre 2022, ha strappato per il momento il sostegno del leader comunista alla conferenza di pace sull'Ucraina in Svizzera.

Il presidente cinese Xi Jinping incontra il cancelliere tedesco Olaf Scholz alla Diaoyutai State Guesthouse di Pechino, Cina, il 16 aprile 2024.
Il presidente cinese Xi Jinping incontra il cancelliere tedesco Olaf Scholz alla Diaoyutai State Guesthouse di Pechino, Cina, il 16 aprile 2024.
EPA/XINHUA / XIE HUANCHI

Dopo un lungo incontro nel complesso diplomatico Diaoyutai State Guesthouse, a Pechino, tra bilaterale, pranzo e «cordiale» passeggiata nei giardini, Scholz ha scritto sulla rete sociale X che «la parola della Cina ha un peso in Russia. Ho quindi chiesto al presidente Xi di esercitare pressioni affinché Putin abbandoni finalmente la sua folle campagna, ritiri le sue truppe e metta fine a questa terribile guerra».

Per aggiungere, nel post successivo, che «il presidente Xi e io abbiamo concordato che Cina e Germania vogliono coordinarsi con intensità e positivamente per promuovere l'organizzazione della conferenza di alto livello in Svizzera e di future conferenze internazionali sulla pace», sempre sull'Ucraina.

La possibilità di una partecipazione cinese alla conferenza promossa dalla neutrale Svizzera (Mosca si è tirata fuori, per ora) era stata ventilata a marzo in un'intervista dall'ambasciatore a Berna, Wang Shihting.

La Cina si distanzia dal conflitto in Ucraina

Xi ha ricordato al cancelliere che la Cina «non è coinvolta nella crisi ucraina» e «supporta che si tenga, a tempo debito, una conferenza di pace internazionale riconosciuta sia dalla Russia sia dall'Ucraina, che garantisca l'equa partecipazione di tutte le parti e le discussioni su tutti i piani di pace».

E ha esposto, secondo una nota della diplomazia di Pechino, quelli che ha descritto come i «quattro principi per evitare che la crisi ucraina sfugga al controllo, per ripristinare la pace»: le parti devono puntare al «mantenimento della pace e della stabilità e astenersi dal cercare guadagni egoistici»; devono «raffreddare la situazione e non aggiungere benzina sul fuoco»; devono creare «le condizioni per il ripristino della pace, astenendosi dall'ulteriore esacerbamento delle tensioni»; devono, infine, puntare a «ridurre l'impatto negativo sull'economia mondiale».

L'elenco ricorda il documento di dodici punti di febbraio 2023 con cui Pechino sollecitava una «soluzione politica» al conflitto che, secondo Usa e paesi alleati, avrebbe finito per consentire alla Russia di tenere gran parte del territorio ucraino occupato.

Ha fatto discutere poi il resoconto cinese dell'incontro con Scholz: nel 2022 si citava «l'opposizione all'uso o alla minaccia di usare le armi nucleari», questa volta solo di «opposizione all'uso delle armi nucleari».

Tensione tra Pechino e Bruxelles

Intanto, i rapporti tra Bruxelles e Pechino sono destinati a inasprirsi: Xi ha respinto le critiche sulla sovraccapacità produttiva di veicoli elettrici, batterie al litio e prodotti fotovoltaici cinesi a basso costo la cui esportazione, secondo il leader, ha aiutato tra l'altro a frenare l'inflazione globale.

Mentre Germania e Cina hanno firmato oggi «una dichiarazione congiunta di intenti sul dialogo e la cooperazione nel campo della guida automatizzata e connessa».

Martedì in serata, infine, il Pentagono ha riferito che il segretario alla difesa Lloyd Austin ha parlato oggi con l'omologo cinese Dong Jun: è stato il primo contatto tra i due in quasi 18 mesi, ultimo tassello del dialogo bilaterale riavviato a novembre dal summit di San Francisco (California) tra i presidenti Xi e Joe Biden.