Le persone con più di 70 anni di età in Giappone per la prima volta costituiscono oltre il 20% della popolazione. Lo indica il ministero della Comunicazione, evidenziando il processo senza sosta di invecchiamento della società nipponica.
I dati, pubblicati nel giorno della festività nazionale della terza età, mostrano come i cittadini ultrasettantenni nel Paese del Sol Levante abbiano raggiunto quota 26,18 milioni, fino a rappresentare il 20,7% dei residenti dell'arcipelago. Con la percentuale in crescita dei pensionati e il costante declino delle nuove nascite, a causa del basso tasso di natalità, il governo di Tokyo si trova ad affrontare il notevole aumento dei costi per la previdenza sociale, assieme alla progressiva contrazione della forza lavoro.
La proporzione di persone con più di 65 anni rispetto alla popolazione in età lavorativa in Giappone si assesta al 28,1%, la più alta al mondo dopo quella dell'Italia, al 23,3%, il 21,9% del Portogallo e il 21,7% della Germania. L'Istituto nazionale di ricerca stima che tale proporzione raggiungerà il 35,3% nel 2040.
Le persone più anziane, tuttavia, continuano a essere attive anche durante la terza età: le rilevazioni del ministero segnalano infatti un incremento per il quattordicesimo anno consecutivo, con un record di 8,07 milioni di impiegati sopra i 65 anni di età, fino a rappresentare il 12,4% dell'intera forza lavoro del Giappone.
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