Francia Il governo Macron è alla resa dei conti, in bilico la premier Borne

SDA

7.1.2024 - 19:54

Il presidente francese Emmanuel Macron (foto d'archivio).
Il presidente francese Emmanuel Macron (foto d'archivio).
KEYSTONE

Rilanciare un secondo mandato finora tutto in salita e rinsaldare i legami di una maggioranza di governo in Francia apparsa divisa e sfilacciata nell'ultima prova, quella del varo della legge sull'immigrazione, quando un deputato di Emmanuel Macron su 4 ha votato contro: questo l'obiettivo dell'atteso rimpasto di governo che il presidente francese avrebbe intenzione di annunciare nelle prossime ore.

Domani o dopodomani, per la maggior parte degli analisti francesi, così che un Consiglio dei ministri nuovo di zecca, o quasi, possa riunirsi come tradizione mercoledì mattina all'Eliseo attorno al presidente.

L'incertezza numero uno riguarda Elisabeth Borne, data per spacciata già nel rimpasto di inizio estate e invece rimasta al suo posto. Potrebbe accadere anche stavolta, nonostante da settimane i media d'Oltralpe si siano lanciati in un «totopremier» immaginando e via via scartando tutti i possibili sostituti.

Prima Richard Ferrand, ex ministro e personaggio molto vicino a Macron, che poi si è affrettato a smentire ogni ipotesi del genere. Poi addirittura il giovane ministro dell'Educazione Gabriel Attal, pupillo del presidente. Il quale avrebbe però ambizioni presidenziali per il 2027 che rischierebbe di bruciare con un'esperienza da premier.

I nomi in ballo restano due

Qualora Macron avesse veramente deciso di disfarsi della seconda donna premier della storia di Francia, i nomi in ballo restano due, quello dell'ex ministro (alla Casa, poi all'Agricoltura) Julien Denormandie, e quello dell'attuale ministro delle Forze armate, Sébastien Lecornu.

Se il primo, stretto amico di vecchia data del presidente, sarebbe in grado di ricucire con la gauche, ormai stabilmente sul piede di guerra, il secondo – ex dei Républicains – consentirebbe a Macron il dialogo con la destra per contrastare una Marine Le Pen che i sondaggi danno sempre ampiamente in testa con il Rassemblement National alle Europee.

Non si esclude neppure una nomina del ministro dell'Economia, Bruno Le Maire, al posto di premier, al quale non ha mai nascosto di ambire. Ma in un momento così delicato per il presidente, in cerca di rilancio, il suo profilo non è quello di un fedelissimo del capo dell'Eliseo e le sue chance sono ridotte.

Anche il ministro dell'interno è un punto interrogativo

Nelle ultime ore ha preso consistenza l'ipotesi di una conferma della premier in carica: «Emmanuel Macron non ha granché interesse politico a silurarla – ha detto lo stretto collaboratore di un ministro a Bfm-Tv – a parte l'effetto novità».

Altro punto interrogativo riguarda un ministro di primo piano come il responsabile dell'Interno, Gérald Darmanin per il quale circola insistentemente l'ipotesi di un trasferimento al Quai d'Orsay, dal momento che gli Esteri sono sempre stati una sua ambizione.