Hong Kong Hong Kong: condannati 7 attivisti pro-democrazia

SDA

1.9.2021 - 11:21

Sette attivisti pro-democrazia di Hong Kong sono stati condannati con pene tra gli 11 e i 16 mesi di carcere per il ruolo avuto in una manifestazione non autorizzata nel culmine delle proteste antigovernative del 2019.
Sette attivisti pro-democrazia di Hong Kong sono stati condannati con pene tra gli 11 e i 16 mesi di carcere per il ruolo avuto in una manifestazione non autorizzata nel culmine delle proteste antigovernative del 2019.
Keystone

Sette attivisti pro-democrazia di Hong Kong sono stati condannati con pene tra gli 11 e i 16 mesi di carcere per il ruolo avuto in una manifestazione non autorizzata nel culmine delle proteste antigovernative del 2019.

Tra i nomi più noti ci sono Figo Chan, sostenitore del Civil Human Rights Front ormai sciolto, Raphael Wong e Avery Ng (Lega dei socialdemocratici) e gli ex deputati Cyd Ho, Yeung Sum, Albert Ho e Leung Kwok-hung, noto come 'Long Hair'.

Tutti si erano dichiarati colpevoli delle accuse contestate a vario titolo, tra cui organizzazione e incitamento di altri a prendere parte a un evento illegale del 20 ottobre 2019.

Tranne Raphael Wong, tutti gli altri imputati sono già in carcere per altri casi di manifestazione illegale. Nel motivare la decisione, la giudice Amanda Woodcock della Corte distrettuale ha osservato che mentre la mini-costituzione della città «garantisce la libertà di riunione, processione e manifestazione», quei diritti «non sono assoluti. Le restrizioni sono state applicate nell'interesse della sicurezza pubblica, dell'ordine pubblico e della protezione dei diritti e delle libertà altrui».

Le condanne odierne sono le ultime ad essere state emesse in relazione alle proteste antigovernative del 2019, innescate dal rafforzamento del controllo di Pechino sull'ex colonia britannica, a cui erano state promesse ampie libertà quando fu restituita da Londra a Pechino nel 1997. A giugno 2020, la Cina ha imposto una legge sulla sicurezza nazionale che, secondo i critici, mira a reprimere il dissenso: una lettura negata dalle autorità di Pechino e di Hong Kong.

Alcuni attivisti per la democrazia hanno affermato che lo spazio per le voci dell' opposizione si sta «restringendo. Speriamo che tutti capiscano che questo è un processo politico», ha detto fuori dal tribunale Chan Po-ying, presidente della Lega dei Socialdemocratici, nel resoconto dei media locali.