Nuovo presidente Il giorno in cui gli statunitensi dovrebbero fare pace 

Valérie Passello

20.1.2021

Nel giorno del giuramento di Joe Biden come 46esimo presidente degli Stati Uniti, la tensione è altissima. Non meno di 15.000 soldati della guardia nazionale sono giunti a rinforzo della polizia locale per garantire la sicurezza della cerimonia. Facciamo il punto sulle investiture degli ultimi capi di Stato statunitensi, più o meno movimentate.

L'Inauguration Day, o giorno di investitura, in italiano, è tradizionalmente una giornata di pace. In quel momento il nuovo presidente prende il potere  e il suo predecessore gli passa il testimone di buon grado. Le tensioni della campagna presidenziale sono dimenticate, gli Stati Uniti ritornato ad essere compatti al seguito del loro nuovo rappresentante.

Ma quest’anno più che mai, il passaggio di testimone è avvolto in una profonda incertezza. L’8 gennaio Donald Trump ha infatti annunciato su Twitter, quando il suo account non era ancora stato bloccato, che non avrebbe assistito alla cerimonia. Dalle elezioni, il presidente uscente ha infatti ininterrottamente contestato la vittoria del suo avversario.

La sua attitudine e i suoi propositi hanno fomentato la folla dei sostenitori, provocando il noto caos che ha invaso il Campidoglio. Ora, si teme che  durante l’ascesa al potere di Joe Biden scoppino sommosse non solo a Washington, ma anche in tutto il paese.

L'arrivo di Trump già contestato nel 2017

Alla sua ascesa al potere, il 20 gennaio 2017, Donald Trump ha potuto prestare giuramento in tutta calma e tenere il suo discorso di investitura senza disordini. Il discorso più corto della storia, dopo quello di Jimmy Carter, quarant’anni prima.

Non mancano diverse ombre durante l'investitura di Trump, comunque. Intanto, alcuni eletti democratici preferiscono boicottare la cerimonia, ritenendo il nuovo presidente «illegittimo». In seguito, nelle vie di Washington scoppiano violente sommosse tra alcuni manifestanti anti-Trump e la polizia locale. Gli scontri sfociano in un centinaio di arresti.

Infine, all’indomani dell’insediamento di Trump alla guida del paese, decine di migliaia di manifestanti, principalmente donne, sfilano nella capitale. Stavolta, pacificamente. Il movimento punta a far comprendere al nuovo venuto che le donne non intendono rimanere inattive di fronte al suo comportamento chiaramente sessista e misogino durante la sua campagna elettorale.

Cinque giorni di festa nel 1989

L'atmosfera è nettamente diversa rispetto a quella di altre cerimonie di investitura, molto più festose. L’arrivo al potere di George Bush padre, il 20 gennaio 1989, dà luogo a cinque giorni di festa a Washington. Bisogna sottolineare che il successore di Ronald Reagan prende le redini del paese 200 anni dopo George Washington, padre fondatore degli Stati Uniti. Da qui, l’istituzione di eventi speciali per questa commemorazione.

Quattro anni dopo, Bill Clinton gli succederà per due mandati come presidente, cosa che ovviamente ancora non sa. George Bush l’accoglie alla Casa Bianca «con fair-play», dicono gli osservatori dell’epoca. Anche in questo caso, viene sottolineata la comunione del paese.

George W. Bush tra consenso e dissenso

Il 43esimo presidente degli Stati Uniti, il repubblicano George W. Bush presta giuramento il 20 gennaio 2001. La cerimonia si svolge in pompa magna al Campidoglio, mentre per le vie di Washington i manifestanti protestano contro il risultato dell’elezione, oltre che contro la pena di morte, sostenuta dal nuovo presidente.

Quando appoggia la mano sulla Bibbia per la seconda volta nel 2005, migliaia di manifestanti si riuniscono questa volta nella capitale per affermare la loro opposizione alla guerra in Iraq e al programma politico globale di George W. Bush. I poliziotti riescono a contenere la folla, con il rinforzo dei gas lacrimogeni.

Obama, storica investitura

Barack Obama, dopo otto anni di amministrazione Bush, diventa non soltanto il 44esimo presidente degli Stati Uniti, ma anche il primo uomo di colore a ricoprire questo ruolo, simboleggiando il cambiamento e la speranza per un gran numero di statunitensi.

Il 20 gennaio 2009, la sua cerimonia di investitura attira una folla stimata in due milioni di persone. Anche se, in particolare dall'Occidente, Obama viene visto come un presidente unificatore, persino lui ha i suoi detrattori. Il giorno della sua ascesa al potere, alcuni manifestanti si riuniscono per protestare contro il suo programma politico, in particolare contro il suo progetto di riforma del sistema sanitario.

Quattro anni dopo, nel momento in cui Obama reitera il suo giuramento, sono stavolta i manifestanti per il clima a scendere in piazza, chiedendo al presidente di rispettare i suoi impegni su questo tema.

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