Alta tensione tra le Coree Il muro di Kim Jong-un al confine, armistizio con Seul a rischio

SDA

21.6.2024 - 22:03

La Corea del Nord sta procedendo a passo spedito alla costruzione di quelle che sembrano parti di un muro, in diversi punti vicino al confine con la Corea del Sud, all'interno della zona demilitarizzata (Dmz). 

Il leader nordcoreano Kim Jong Un assiste alla cerimonia di commiato del Presidente russo Vladimir Putin al momento della sua partenza all'aeroporto internazionale Sunan di Pyongyang, Corea del Nord, il 19 giugno 2024.
Il leader nordcoreano Kim Jong Un assiste alla cerimonia di commiato del Presidente russo Vladimir Putin al momento della sua partenza all'aeroporto internazionale Sunan di Pyongyang, Corea del Nord, il 19 giugno 2024.
KEYSTONE

Le ultime immagini satellitari della zona cuscinetto al 38esimo parallelo segnalano attività unilaterali che potrebbero costituire una violazione della tregua che chiuse il sanguinoso conflitto del 1950-53.

La Dmz, giova ricordarlo, è larga fino a 4 km e divide Nord e Sud, tecnicamente ancora in guerra in assenza di un trattato di pace.

Le operazioni stanno avvenendo in una fase di crescenti tensioni tra i due Paesi. Il leader supremo Kim Jong-un ha fatto inserire a inizio anno nella Costituzione dello Stato eremita l'indicazione del Sud come «il principale nemico della nazione», mandando in soffitta lo scenario della riunificazione pacifica.

Ma cosa fa realmente il Nord?

E ha appena firmato il partenariato strategico globale con la Russia di Vladimir Putin, orientato ad accelerare la cooperazione militare.

L'ipotesi più accreditata è che il Nord stia rafforzando le sue difese, in base al gran numero di truppe dislocate nelle aree di prima linea da aprile, per mettere a punto campi minati, erigere muri ritenuti barriere anticarro e rinforzare le strade per facilitare gli spostamenti.

I militari di Seul hanno dato conto oggi del terzo sconfinamento registrato a giugno di soldati norcoreani, tornati indietro dopo avvertimenti sonori e spari: in settimana, invece, hanno riferito di decine di soldati uccisi e feriti a seguito dell'esplosione di mine.

Seul convoca l'ambasciatore russo

Il patto Putin-Kim ha avuto un primo esame di Usa, Giappone e Corea del Sud a livello di ministri degli Esteri, da cui è emerso l'impegno a rafforzare la deterrenza e la cooperazione trilaterale sulla sicurezza.

Convocando l'ambasciatore russo Georgy Zinoviev, Seul ha protestato per il trattato e ha chiesto a Mosca di «interrompere immediatamente» la cooperazione militare con il Nord e ad «agire in modo responsabile».

Il diplomatico ha replicato di ritenere «inaccettabili i tentativi di minacciare e ricattare la Russia», nel resoconto dell'agenzia Tass.

Alta tensione Cina - Hong Kong

Intanto, la tensione resta sempre alta intorno a Taiwan, altro punto caldo in Asia orientale. Il ministero delle Difesa di Taipei ha riferito che in 24 ore sono stati rilevati 36 aerei e 7 navi da guerra cinesi intorno all'isola: tra le maggiori incursioni delle forze armate di Pechino nel 2024.

Ben 34 aerei hanno superato la linea mediana dello Stretto e sono entrati nella zona taiwanese di identificazione di difesa aerea (Adiz) orientale e di sudovest, con alcuni spintisi a 37 miglia nautiche da Taiwan.

I militari di Taipei «hanno monitorato la situazione e risposto di conseguenza» di fronte a una mossa maturata a due giorni dal via libera Usa alla vendita di sofisticati mini-missili e droni a Taipei per 360 milioni di dollari.

Il portavoce del ministero della Difesa cinese Wu Qian ha accusato gli Stati Uniti «di usare il denaro guadagnato con fatica dai taiwanesi per alimentare il proprio complesso militare-industriale e di non esitare a trasformare Taiwan in una polveriera».

Verso un conflitto senza nucleare?

Sempre quanto all'isola ribelle, la Corte Suprema di Pechino ha definito l'inedito indirizzo d'applicazione della legge antisecessione che consente d'ora in avanti ai tribunali della Repubblica popolare di processare per la prima volta in contumacia gli «irriducibili» dell'indipendenza di Taiwan, includendo la pena di morte come punizione massima per i casi «particolarmente gravi».

Infine, Usa e Cina hanno ripreso a marzo i colloqui semi-ufficiali sugli armamenti nucleari, per la prima volta dopo cinque anni: i rappresentanti di Pechino hanno riferito alle controparti americane che il Dragone non avrebbero fatto ricorso a minacce atomiche su Taiwan, nella convinzione di poter prevalere con le armi convenzionali nel caso – ha riferito la Reuters sul suo sito – dello scoppio di un conflitto.