Un miliardo e mezzo di persone, quasi la metà della forza lavoro nel mondo, potrebbero perdere i propri mezzi di sussistenza a causa della crisi provocata dal coronavirus. A lanciare l'allarme è l'Organizzazione mondiale del lavoro (Ilo).
In un rapporto, l'agenzia dell'Onu afferma che la caduta delle ore lavorate nel secondo trimestre del 2020 è peggiore di quanto precedentemente stimato a causa del persistere del lockdown.
In conseguenza della pandemia, quasi 1 miliardo e 600 mila lavoratori dei settori dell'economia informale hanno visto il loro salario ridotto in media del 60% in un mese e «senza fonti alternative di reddito – avverte l'Ilo – questi lavoratori e le loro famiglie non avranno mezzi per sopravvivere».
La perdita delle ore di lavoro è stimata al 10,5% in rapporto al trimestre precedente la crisi: un dato che equivale a 305 milioni di lavoratori a tempo pieno. Le aree più colpite sono quelle delle Americhe (-12,4%), dell'Europa e dell'Asia centrale (-11,8% totale).
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