Politica In Francia tutta la Gauche contro Barnier, formare un nuovo Governo sarà un'impresa molto difficile. Ecco perché

SDA

7.9.2024 - 01:00

Dalle Alpi a Palazzo Matignon. All'indomani del passaggio di consegne con l'ex premier Gabriel Attal, il nuovo primo ministro 'capocordata' della Francia, il savoiardo appassionato di montagna Michel Barnier, moltiplica le consultazioni per formare un nuovo governo a Parigi mentre la sinistra torna a tuonare contro ciò che considera una negazione della democrazia.

Il primo ministro francese uscente Gabriel Attal e il nuovo primo ministro Michel Barnier assistono alla cerimonia di consegna all'Hotel Matignon di Parigi, Francia, il 5 settembre.
Il primo ministro francese uscente Gabriel Attal e il nuovo primo ministro Michel Barnier assistono alla cerimonia di consegna all'Hotel Matignon di Parigi, Francia, il 5 settembre.
KEYSTONE/EPA/MOHAMMED BADRA

Keystone-SDA

Tutto il Nuovo Fronte Popolare, la coalizione di partiti della gauche che ha ottenuto più seggi alle legislative pur restando distante dalla maggioranza assoluta, è in rivolta contro Emmanuel Macron per la nomina di un esponente repubblicano alla guida del governo e promette di sfiduciarlo in Parlamento.

Incaricato di «costituire un governo di unione al servizio del Paese», il navigatissimo Barnier, personalità di grande esperienza politica sia in patria sia al livello Ue, si è mostrato ottimista.

Ma la strada per lui è tutta in salita.

Manuel Bompard, numero 2 de La France Insoumise, ha esortato a manifestare sabato contro «il colpo di mano» di Macron: «Non è una questione di rabbia, ma anche di dignità – ha detto su Bfm Tv -.

Quando si è votato, quando ci si è impegnati in un'elezione legislativa, non si può accettare che un uomo solo spazzi via tutto questo. Quando uno arriva ultimo in una gara, non ha la medaglia d'oro alla fine», ha aggiunto Bompard riferendosi ai Républicains, il partito al quale appartiene Barnier arrivato al quarto posto alle legislative.

Reazioni molto dure

Per Marine Tondelier, segretaria nazionale degli Ecologisti, l'idea di nominarlo «era il piano originario di Macron». «Nulla di quello che era a sinistra di Macron è mai stato preso seriamente in considerazione», ha deplorato a TF1.

Quanto ai socialisti, il segretario, Olivier Faure, ha parlato ai microfoni di France Inter assicurando che «nessuna personalità» del suo partito «entrerà nel governo». «Non ho alcun dubbio su questo», ha proseguito, confermando che la gauche presenterà una mozione di sfiducia contro il governo.

Gli altri esponenti del cartello Nfp denunciano all'unisono la scelta presidenziale, che secondo alcuni esponenti de La France Insoumise avrebbe ottenuto l'avvallo di Marine Le Pen, ritenuta oggi il vero ago della bilancia di questa nomina.

«Di fatto, il presidente si piazza in coabitazione con il Rn»

Manifestando indulgenza per il neo premier europeista di 73 anni, il partito della Fiamma Tricolore supera infatti una nuova tappa nella sua strategia di normalizzazione verso la conquista del potere.

«Con 126 deputati all'Assemblée Nationale (senza contare i 16 alleati 'ciottisti') la realtà è che siamo la prima forza politica, di conseguenza non si può fare a meno di noi», sottolineava già prima della nomina il vicepresidente di Rn, Sébastien Chénu.

«Di fatto, il presidente si piazza in coabitazione con il Rn», ha ribattuto su radio RTL Lucie Castets, che era la candidata della gauche per Matignon, rifiutata a fine agosto da Macron.

Ma a sinistra c'è anche chi fa autocritica. Come la sindaca socialista di Parigi Anne Hidalgo, «profondamente arrabbiata» con il Partito socialista per aver «impedito», bocciandola parzialmente, la nomina di Bernard Cazeneuve, l'ex premier socialista fino a pochi giorni fa in pole position insieme al repubblicano Xavier Bertrand per andare a Matignon.

Il nuovo premier ha ricevuto Attal

Intanto, la destra ha fatto sapere che condizionerà la sua partecipazione al futuro esecutivo in funzione del programma di Barnier su potere d'acquisto, conti pubblici, immigrazione e sicurezza.

Questa mattina il nuovo premier ha ricevuto a palazzo Matignon il predecessore, Gabriel Attal, poi gli esponenti repubblicani Laurent Wauquiez, Bruno Retailleau, nonché il presidente del Senato, Gérard Larcher, nel quadro di un primo round di consultazioni.

Rispondendo alla France Presse, l'ex caponegoziatore Ue per la Brexit ha indicato che le trattative stanno procedendo «molto bene» e che sono «piene di energia».

Barnier è stato poi ricevuto all'Eliseo per una colazione di lavoro con Emmanuel Macron e sabato incontrerà, tra gli altri, la presidente dell'Assemblea Nazionale Yaël Braun-Pivet.

Mentre la gauche si prepara a scendere in piazza.