Italia-Russia Intesa Conte-Putin per superare le sanzioni

ATS

4.7.2019 - 21:45

Il presidente russo Vladimir Putin e il premier italiano Giuseppe Conte.
Il presidente russo Vladimir Putin e il premier italiano Giuseppe Conte.
Source: KEYSTONE/AP Pool Sputnik Kremlin/ALEXEI DRUZHININ

«Un danno per tutti». Il premier italiano Giuseppe Conte e il presidente russo Vladimir Putin non hanno dubbi: le sanzioni contro Mosca vanno superate, soprattutto in un momento così «delicato per l'economia globale».

Ma la Russia deve fare la sua parte, «ristabilendo un clima di fiducia con l'Europa».

«Siamo grati all'Italia per la sua posizione»

Al termine della lunga giornata romana iniziata con un incontro con il Papa in Vaticano e poi la visita al capo dello Stato italiano Sergio Mattarella al Quirinale, Putin arriva a palazzo Chigi solo nel tardo pomeriggio. E parla quasi un'ora e mezza con Conte.

Le sanzioni sono al centro del colloquio, assieme ai dossier economici e internazionali come l'Ucraina, la Libia – sulla quale si condivide grande preoccupazione – e la Siria.

Concluso il bilaterale, lo zar ringrazia pubblicamente il presidente del Consiglio. «Siamo grati all'Italia per la sua posizione», dice, spiegando di «comprendere che Roma è legata agli impegni europei: non abbiamo nessuna pretesa rispetto agli amici italiani ma speriamo che sulle sanzioni portino avanti la posizione di un ritorno dei rapporti a 360 gradi con la Russia».

«Anche Mosca deve fare la sua parte»

Conte annuisce e spiega la posizione dell'Italia. «Lavoriamo – dice – perché si creino le premesse per un superamento di questo stato di rapporti tra l'Ue e la Russia che non fa bene alla Russia, all'Ue e nemmeno all'Italia, che potrebbe aumentare le relazioni commerciali. Per raggiungere questo obiettivo, cui siamo devoti, occorre che maturino le circostanze e noi lavoreremo per questo».

Ma, avverte, anche Mosca deve fare la sua parte: «La Russia per superare questa vertenza può recitare un grande ruolo, va ristabilito un clima di fiducia con l'Europa».

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