Da GB, USA e Australia A un anno dalla morte di Mahsa Amini, nuove sanzioni contro l'Iran

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15.9.2023 - 14:45

La morte di Mahsa Amini aveva suscitato proteste in tutto il mondo (foto d'archivio)
La morte di Mahsa Amini aveva suscitato proteste in tutto il mondo (foto d'archivio)
Keystone

Un nuovo pacchetto di sanzioni contro esponenti del Governo iraniano è stato annunciato oggi dall'Esecutivo britannico, in coordinamento con quelli di USA e Australia, in occasione dell'anniversario della morte di Mahsa Amini.

15.9.2023 - 14:45

Lo riferisce il Foreign Office, precisando che le misure prendono di mira alcuni responsabili delle politiche sull'imposizione del velo islamico obbligatorio per le donne e le ragazze iraniane: fra cui il ministro della Cultura, il sindaco di Teheran e una portavoce della polizia nazionale.

L'elenco dei sanzionati indicato nella nota odierna del Foreign Office comprende in particolare il titolare del dicastero iraniano della Cultura e della Guida Islamica, Mohammad Mehdi Esmaili, il suo vice Mohammad Hashemi e il sindaco della capitale, Alireza Zakan, oltre a Saeed Montazer Al-Mahdi, portavoce della polizia.

Mahsa Amini, giovane attivista iraniana di radici curde, morì il 16 settembre 2022 dopo essere stata arrestata (e pesantemente seviziata secondo fonti dell'opposizione) dalle forze di polizia per non aver rispettato gli obblighi sull'abbigliamento femminile imposti nella Repubblica Islamica. La sua morte ha poi innescato mesi di manifestazioni in favore dei diritti delle donne e contro il regime represse duramente.

«Un anno dopo la tragica morte di Mahsa Amini per mano della polizia dell'Iran – ha commentato James Cleverly, ministro degli Esteri del governo di Rishi Sunak, in una dichiarazione allegata al comunicato del Foreign Office – io m'inchino al coraggio delle donne iraniane che continuano a battersi per le loro libertà fondamentali. Le sanzioni adottate oggi contro i responsabili dell'oppressione sono un segnale chiaro del fatto che il Regno Unito e i suoi alleati continueranno a sostenere le donne iraniane e a denunciare la repressione che le autorità di Teheran infliggono al loro stesso popolo».

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