Terrorismo Isis: 'mi hanno torturato', parla 'Jihadi Jack' dal carcere

ATS

2.11.2017 - 12:48

Il ragazzo era membro dell'autoproclamato Califfato.
Il ragazzo era membro dell'autoproclamato Califfato.
SDA

"Mi hanno torturato". Così dice in uno dei messaggi inviati ai genitori 'Jihadi Jack', il 21enne britannico di Oxford unitosi ai combattenti dell'Isis e catturato in Siria dalle milizie curde che lo hanno incriminato per la sua appartenenza al Califfato.

È stato poi rinchiuso nel carcere di Qamishli, nel nord del Paese, dove avrebbe subito le presunte violenze.

Dopo il suo arresto nel maggio 2017, era stato trattato bene in attesa di essere consegnato alle autorità britanniche ma questo non si è mai realizzato e le condizioni di detenzione sono diventate sempre più dure: sarebbe stato anche torturato e sottoposto a shock elettrici.

In uno dei messaggi audio inviati alla famiglia e pubblicati oggi dal Mail on Sunday, Jack implora la liberazione e aggiunge: "Non mi interessa se mi mettono in un carcere in Gran Bretagna ma tiratemi fuori di qui".

Le autorità curde hanno smentito quanto riferito nel messaggio inviato dal giovane ai genitori, che hanno lanciato una campagna per far tornare il figlio a casa. Affermano di non aver più sue notizie dall'8 luglio e hanno anche condotto uno sciopero della fame di una settimana per attirare l'attenzione delle autorità britanniche sul loro caso.

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