All'ombra dell'Isis Israele sotto attacco terroristico, cinque morti a Bnei Brak

SDA

29.3.2022 - 21:44

Continua lo spargimento di sangue in Israele.
Continua lo spargimento di sangue in Israele.
Keystone

Tre attentati in una settimana, 11 cittadini uccisi: Israele è sotto attacco terroristico all'ombra dell'Isis. Beersheva il 22 marzo (4 morti), Hadera il 27 marzo (2 morti) ed ora Bnei Brak e Ramat Gan, vicino Tel Aviv, con 5 morti.

Le prime immagini diffuse dai social e dai media dell'attacco di stasera nella cittadina ortodossa, ad un passo da Tel Aviv, mostrano il terrorista impegnato in una caccia spietata al passante, che cade sotto i colpi del fucile mitragliatore, mentre in un lampo gli altri fuggono disperati cercando di trovare riparo.

Uno degli autori dell'attentato – che conta anche un altro ferito – è un palestinese identificato in Dia Hamarsha, 27 anni, originario del villaggio di Yabed, presso Jenin nel nord della Cisgiordania. In base ad alcune testimonianze è arrivato sul luogo dell'attentato in moto. Dopo l'attacco è stato ucciso. Subito da Gaza è arrivato il giubilo di Hamas e della Jihad islamica: «La lotta armata continua, siano benedette le mani degli eroi», ha detto su twitter Mushir al-Masri, un portavoce di Hamas.

Secondo i media Hamarsha aveva già scontato sei mesi di prigione dopo l'accusa di legami contro il terrorismo e vendita illegale di armi. Insieme ad Hamarsha c'era un altro attentatore che invece è stato arrestato, mentre la polizia è alla ricerca di un possibile terzo complice setacciando le stradine accanto al luogo dell'attacco e le case.

Non appena le prime notizie si sono diffuse, il sindaco di Bnei Brak come quello di Ramat Gan hanno chiesto ai cittadini di chiudersi in casa e di non uscire visto che stare all'aperto era molto pericoloso. La tensione nella cittadina ortodossa è ora alle stelle: in una delle strade luogo dell'assalto si è riunita una folla che – secondo i media – ha invocato 'morte agli arabi' e 'vendetta'.

La sequela di attentati ha scosso il Paese

Del resto la sequela degli attentati di questa settimana – il secondo è stato rivendicato dall'Isis – ha scosso il Paese ed ha indotto già nei giorni scorsi il premier Naftali Bennett – che si trova in isolamento visto la sua positività al Covid – ad innalzare lo stato di allerta e invitare i cittadini ad essere vigili. E la notte scorsa sono scattati gli arresti: i servizi segreti hanno condotto perquisizioni in diverse località arabe di Israele (fra cui Um el-Fahem, Nazareth e Sakhnin) e hanno compiuto una dozzina di arresti. Si tratta, è stato spiegato, di sostenitori dell'Isis che rappresentano un pericolo potenziale imminente.

Bennett ha convocato per questa sera una riunione straordinaria di sicurezza sulla situazione in atto nel Paese. «Israele – ha detto – si confronta con una ondata omicida di terrorismo arabo». «Le nostre forze di sicurezza operano. Combatteremo il terrorismo con determinazione, caparbia e pugno di ferro. Nessuno – ha aggiunto – ci sposterà da qui. Vinceremo».

Oggi il ministro della difesa Benny Gantz è stato ad Amman (Giordania) da re Abdallah con cui ha affrontato i temi di sicurezza e politici, specialmente i timori di una possibile recrudescenza della violenza per l'imminente mese di Ramadan soprattutto a Gerusalemme. Ed è proprio per quel periodo che Israele teme una nuova fiammata.