Italia Meloni salva la raffineria Lukoil, è «strategica»

bp

2.12.2022 - 09:29

Amministrazione fiduciaria temporanea per garantire la produzione e la sicurezza di approvvigionamento. È la soluzione del governo italiano per salvare la raffineria siciliana ISAB-Lukoil di Priolo dall'embargo sulle importazioni di greggio russo via mare.
Amministrazione fiduciaria temporanea per garantire la produzione e la sicurezza di approvvigionamento. È la soluzione del governo italiano per salvare la raffineria siciliana ISAB-Lukoil di Priolo dall'embargo sulle importazioni di greggio russo via mare.
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Amministrazione fiduciaria temporanea per garantire la produzione e la sicurezza di approvvigionamento. È la soluzione del governo italiano per salvare la raffineria siciliana ISAB-Lukoil di Priolo dall'embargo sulle importazioni di greggio russo via mare.

Keystone-SDA, bp

La raffineria ISAB di Priolo, la seconda più grande d'Italia e la quinta in Europa, è controllata da Lukoil, la seconda società petrolifera russa, e rischiava di dover interrompere la produzione a causa dell'embargo dell'Unione Europea sulle importazioni di greggio russo via mare, dal prossimo 5 dicembre.

La ISAB ha una capacità di raffinazione annuale di dieci milioni di tonnellate di greggio, che può essere aumentata a 14 milioni di tonnellate, e fornisce almeno il 20% del fabbisogno nazionale.

Prima della guerra in Ucraina e delle sanzioni, la raffineria di Priolo trattava il greggio proveniente da vari Paesi, ora praticamente la totalità arriva dalla Russia, a fronte di un precedente 10-15%. Temendo le sanzioni, le banche europee avevano smesso di finanziarla e di fornire le garanzie necessarie per importare petrolio da altri Paesi.

Sarà nominato un commissario

La strategia per mettere in sicurezza il complesso di Priolo e scongiurarne la chiusura è stata messa definitivamente a punto ieri ed è confluita nel decreto «Misure urgenti a tutela dell'interesse nazionale nei settori produttivi strategici», approvato dal Consiglio dei ministri.

Con la richiesta di amministrazione temporanea arriverà anche la nomina di un commissario che potrà essere incaricato per 12 mesi, prorogabili per altri 12.

Meloni soddisfatta

Ad esprimere soddisfazione è la premier italiana Giorgia Meloni. «Una norma – si legge in una nota di Palazzo Chigi – con la quale il Governo interviene, tra l'altro, per garantire la continuità del lavoro nella raffineria che impiega con l'indotto circa 10'000 persone».

«Scopo dell'intervento d'urgenza – si aggiunge – è tutelare al tempo stesso un nodo energetico strategico nazionale e i livelli occupazionali così significativi per la Sicilia e l'intera Nazione».

Tra le altre ipotesi circolate nei giorni scorsi c'era anche una possibile deroga temporanea sulle sanzioni al petrolio russo come hanno già ottenuto Bulgaria e Croazia. Intanto il Financial Times rilancia le voci sul fondo USA di investitori privati Crossbridge Energy Partners che avrebbe da tempo messo gli occhi sulla raffineria.

La soluzione dell''amministrazione fiduciaria sotto l'egida dello Stato arriva sulla scia di quanto fatto dalla Germania lo scorso settembre per salvare la raffineria di Schwedt nell'Est della Germania e le altre filiali tedesche del colosso russo Rosfnet. Il governo federale ha così assunto il controllo delle attività del gruppo petrolifero.

Ecco perché Priolo è importante

Durante l'amministrazione fiduciaria il ciclo produttivo dovrebbe essere adattato per raffinare altri tipi di greggio. Priolo, infatti, è stato concepito per raffinare essenzialmente il petrolio russo.

Per dare un'idea di cosa sia per l'Italia il blocco di Priolo, basta fare i paragoni con Berlino. Le filiali tedesche della Rosfnet producono il 12% dei prodotti derivati dal petrolio usati in Germania.

La raffineria siciliana, da sola, produce il 22% dei prodotti derivati dalla raffinazione (carburanti, gasolio, benzina) usati in Italia ma, secondo le stime di Confindustria, la percentuale sarebbe del 30%. Senza parlare dei 3000 posti di lavoro diretti, e indiretti e di tutta l'economia dell'indotto che rappresenta il 53% del PIL della provincia di Siracusa.

La proposta di mettere ISAB-Lukoil sotto un'amministrazione fiduciaria era già sul tavolo del governo Draghi a settembre, portata avanti dal senatore siciliano del PD Antonio Nicita.

Con la gestione fiduciaria – spiega Nicita – possono ora essere firmati contratti di approvvigionamento di petrolio non russo, validare gli stessi con il sistema sanzionatorio statunitense, far ripartire le linee di credito, permettere cambi proprietari, applicando la normativa sul Golden Power per garanzie occupazionali e di investimento».