Crisi politica Italia: dalla piattaforma Rousseau arriva l'ok al Governo M5S-Pd

ATS / sam

3.9.2019 - 19:49

Il vicepremier italiano uscente Luigi Di Maio, leader del MoVimento 5 Stelle, può dirsi soddisfatto.
Il vicepremier italiano uscente Luigi Di Maio, leader del MoVimento 5 Stelle, può dirsi soddisfatto.
Source: KEYSTONE/EPA ANSA/ANGELO CARCONI

In Italia la nascita del governo Conte è a un passo. Dalla piattaforma Rousseau gli iscritti al MoVimento 5 Stelle (M5S) hanno dato martedì l'ok al governo con il Partito democratico (Pd). I sì sono stati il 79,3% (63'146 voti).

«Dalle 9.00 alle 18.00 hanno espresso la propria preferenza 79'634 iscritti, su una base di aventi diritto che, alla mezzanotte del 2 settembre 2019, ha raggiunto il numero di 117'194», annuncia l'Associazione Rousseau.

Di Maio: «Risolta una crisi non nelle segrete stanze»

«In meno di un mese si è risolta una crisi di governo, attraverso un metodo diverso, non nelle segrete stanze, ma con un percorso che viene dal lavoro fatto in questi anni, mettendo in piedi un programma, poi chiedendo un confronto su quel programma al Pd», ha detto il leader politico del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio in conferenza stampa dopo il voto sulla piattaforma Rousseau, che ha dato il via libera a un esecutivo con il Pd.

«Adesso si passa all'ultimo miglio, la squadra di governo che deve lavorare per migliorare la qualità di vita della gente. Non sarà un governo di destra o di sinistra, ma un governo che deve fare le cose giuste», ha aggiunto Di Maio.

Zingaretti: «Passo avanti verso un governo di svolta»

Toni pacati dal Pd che si limita a osservare che i dem rispettano le forme di consultazione interne degli altri partiti. Decisamente più politico il commento di Davide Casaleggio: «Spero che il governo che sta nascendo sarà più solido e con partner più leali del precedente».

A sinistra parla il segretario del Pd Nicola Zingaretti guardando al futuro: «Con la chiusura del lavoro programmatico si è fatto un altro passo avanti per un governo di svolta. Ridurre le tasse sul lavoro, sviluppo economico, green economy, rilancio di scuola, università e ricerca, modifica radicale dei decreti sicurezza. Ora andiamo a cambiare l'Italia», ha detto.

E uno dei protagonisti dell'intesa, il presidente della camera Roberto Fico, sembra assolutamente d'accordo: «Oggi il Movimento 5 Stelle ha deciso di non arrendersi e di continuare il lavoro parlamentare per la realizzazione del proprio programma, votato da milioni di italiani appena un anno e mezzo fa».

Resta da definire la squadra di governo

In una giornata dominata dall'attesa delle percentuali che sarebbero uscite dalla piattaforma della Casaleggio associati, le delegazioni di Pd e M5S hanno continuato a lavorare per approfondire il lavoro sul programma comune. Un programma che ormai è chiuso, ha assicurato Graziano Delrio, mentre i Cinquestelle sottolineano come tutti i 20 punti da loro proposti siano stati assorbiti nell'intesa.

Resta da definire la squadra di governo e naturalmente in queste ore impazza il toto-nomi, con le figure da sistemare nelle varie caselle del futuro esecutivo giallo-rosso. Resta la certezza che il Quirinale sta seguendo con attenzione l'evoluzione della crisi e la sua tempistica. Il Colle vorrebbe chiudere tutto il percorso entro questa settimana.

Riflettori puntati su alcuni Ministeri chiave

I riflettori sono in particolare puntati su alcuni Ministeri chiave come gli Interni (rumours indicano un tecnico), Esteri e, soprattutto, Economia. Decisivo infatti sarà il nome del ministro dell'Economia, sia perchè il capo dello Stato rimane molto preoccupato per la tenuta dei conti pubblici sia perchè la prima emergenza che Giuseppe Conte dovrà affrontare sarà la scrittura della legge di Bilancio 2020 che dovrà essere composta nel giro di poche settimane.

Resterà sicuramente fuori dall'esecutivo uno dei protagonisti, Andrea Orlando, che continuerà a seguire il partito in stretto contatto con Nicola Zingaretti.

Chiusa la tormentata vicenda dei vicepremier, l'esecutivo si avvia verso una composizione rigidamente bipartisan, attraverso un complesso equilibrio di presenze nei vari ministeri. Potrebbe essere ancora necessario per chiudere il cerchio un incontro a tre Conte-Zingaretti-Di Maio.

Salvini: «Il governo delle poltrone dura poco»

Dall'opposizione immediata è stata la replica del leader della Lega Matteo Salvini: «Il governo delle poltrone dura poco, non possono scappare dal voto per sempre. A testa alta, pronti a difendere gli Italiani e a tornare a vincere! Onore e dignità valgono più di 100 ministeri».

Replica a distanza dell'ex alleato Luigi Di Maio: «La crisi c'è stata per un gesto irresponsabile di Salvini. Al governo ci potevi stare - ha affondato - e hai deciso di metterti da parte».

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