Dopo la Sardegna La Sicilia brucia, spesso per mano di piromani. «Inferno» a Catania

SDA

30.7.2021 - 22:29

Vigili del fuoco al lavoro
Vigili del fuoco al lavoro
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Brucia da oltre 24 ore la Sicilia. E il fuoco, spesso doloso e alimentato dal caldo record che non allenterà la sua morsa fino al 6 agosto, lascia dietro di sé distruzione e terrore. 

Keystone-SDA

Da Palermo a Catania, dove sono state sospese le operazioni di volo in arrivo e in partenza dall'aeroporto per permettere l'intervento degli elicotteri dei vigili del fuoco, da Enna e Noto al messinese i danni sono incalcolabili. E il presidente della Regione Nello Musumeci invoca il carcere a vita per i piromani.

A Catania un vasto rogo si è sviluppato nelle periferia della città, trasformando la zona in un «inferno». Famiglie hanno tentato di difendere le loro abitazioni aggredite dalle fiamme usando l'acqua di casa. Ci sono stati anche momenti di tensione tra gli abitanti, che sono stati costretti a lasciare le abitazioni e vederle invase dalle fiamme, e i soccorritori, dovuti alla tensione del momento.

Il fumo si alza altissimo e il traffico è stato bloccato per precauzione sull'asse dei servizi. Un rogo ha distrutto lo stabilimento balneare Le Capannine del lungomare della Plaia. Sui diversi fronti sono impegnati i vigili del fuoco. Rinforzi stanno arrivando da altri comandi della Sicilia.

Altri 15 incendi, nel Catanese, sono segnalati nella zona fra Paternò, Ragalna e Biancavilla, e quattordici nel Calatino. I pompieri e i forestali hanno lavorato tutta la notte per spegnere le fiamme divampate tra Piana degli Albanesi, Strasatto Altofonte e San Giuseppe Jato. A Piana le squadre antincendio hanno fatto evacuare per precauzione alcune abitazioni minacciate dai roghi, mentre su Palermo piove ormai cenere da 24 ore.

A Portella della Ginestra la cenere ha ricoperto tutto il «sacrario», il luogo dell'eccidio del primo maggio 1947. Le fiamme hanno annerito anche i sassi del memoriale con le date che ricordano la strage e i nomi delle vittime. E continua a bruciare oggi, sopra Portella, monte Pelavet e le altre montagne che circondano Piana. Fiamme anche a Misilmeri nella zona del Castello dell'Emiro.

Ingenti danni alla vegetazione

L'azione degli incendiari insieme alle alte temperature e il vento che si è alzato sta provocando ingenti danni alla vegetazione. Le alte temperature, oltre i 40 gradi, e le folate di vento caldo hanno alimentato le fiamme al Lido di Noto, dove i vigili del fuoco hanno impiegato diverse ore per domare un vasto incendio che ha minacciato anche delle abitazioni.

Fiamme anche nella zona di Priolo, sulla ex strada statale 114, ma il rogo è stato subito controllato dai volontari della protezione civile, a Floridia, in prossimità dei monti Climiti, ed anche nella Valle dell'Anapo. Un vasto rogo minaccia la diga Ancipa a Troina, nell'ennese. A rischio gli allevamenti di bestiame della zona. Si prova a fronteggiare con un elicottero, l'incendio che sta divorando i boschi di Piazza Armerina. Dalla Furma alla Ronza è tutto in fumo.

Difficili gli interventi da terra resi ancora più complessi dal vento. «Come purtroppo temevamo, a causa delle altissime temperature che già da ieri stiamo registrando in Sicilia, l'Isola è aggredita da incendi di vasta estensione, alcuni dei quali veramente gravi per la devastazione che ne consegue. Una situazione resa ancor più tragica dalla rinnovata azione dei piromani», dice il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci.

«Si tratta di criminali che, lo ribadiamo, meriterebbero il carcere a vita per azioni scellerate che cancellano identità e storia del nostro territorio».