Votazione Netto «sì» al taglio dei parlamentari in Italia

ATS / sam

8.10.2019 - 21:49

La Camera italiana (qui in un'immagine del 2008) conterà 400 deputati (contro gli attuali 630).
La Camera italiana (qui in un'immagine del 2008) conterà 400 deputati (contro gli attuali 630).
Source: KEYSTONE/EPA/GIUSEPPE GIGLIA

L'Aula della Camera italiana ha espresso un netto sì al taglio dei parlamentari.

Il disegno di legge costituzionale, che riduce i deputati a 400 dai 630 attuali e i senatori a 200 dagli attuali 315, è stato definitivamente approvato a Montecitorio con 553 voti a favore, 14 contrari e due astenuti.

Trattandosi di un disegno di legge costituzionale era richiesta la maggioranza assoluta dei componenti dell'Assemblea, pari a 316 voti.

Di Maio: «Una riforma storica»

La riforma taglia dunque linearmente il numero di deputati e di senatori. Un cavallo di battaglia di M5S che infatti vede il suo capo politico esultare: «Una riforma storica, una grandissima vittoria per i cittadini italiani», ha detto Luigi Di Maio, che ha subito ammesso la necessità di «attivare i pesi e contrappesi che servono a questa riforma», e su questo ha assicurato lealtà agli alleati di Partito democratico (Pd) e Liberi e Uguali (Leu) che, dopo essersi opposti nei precedenti passaggi, hanno votato a favore proprio per l'impegno a varare le altre riforme.

Tre saranno costituzionali e partiranno entro ottobre (parificazione dell'elettorato attivo e passivo di Camera e Senato a 18 e 25 anni; Senato non più eletto su base regionale per avere leggi elettorali uguali per i due rami del parlamento; taglio del numero dei delegati regionali nell'elezione del presidente della Repubblica).

Sono proprio queste riforme, ha detto Graziano Delrio, che hanno convinto il Pd a «votare convintamente» per il sì compiendo una inversione a U.

Minor numero di deputati in rapporto alla popolazione

Con questa riforma, l'Italia diverrà il Paese dell'Unione Europea con il minor numero di deputati in rapporto alla popolazione: con 0,7 «onorevoli» ogni 100'000 abitanti, supererà la Spagna che deteneva il primato con 0,8.

Se un confronto tra Camere basse è possibile, dato che in tutti gli Stati esse hanno identiche funzioni, per i Senati risulta impossibile perché la maggior parte dei Paesi dell'UE (15 su 28) non lo hanno, e nei restanti dodici hanno funzioni molto diverse e inferiori rispetto al Senato italiano che «duplica» le funzioni della Camera, essendo l'Italia un Paese con il bicameralismo perfetto.

Inoltre solo in tre (Polonia, Repubblica Ceca e Romania) il Senato è eletto direttamente dai cittadini e non è espressione dei livelli territoriali (Land, Regioni, province, ecc).

Il paragone con gli altri grandi Stati dell'UE

Per quanto riguarda dunque la Camera politica un primo paragone si può fare con gli altri Stati dell'UE di grandi dimensioni demografiche.

La Germania, con i suoi 82 milioni di abitanti è il Paese con la Camera più grande, anche se è a numero variabile a causa del sistema elettorale: gli attuali eletti al Budestag sono 709: ciascuno di essi rappresenta 116'855 abitanti.

Identica rappresentanza ha la Francia: 116'503 abitanti per ogni membro dell'Assemblea Nazionale, che ha in tutto 577 membri per 67 milioni di abitanti.

L'altro grande Paese (ancora per poche settimane) nell'UE è la Gran Bretagna: 650 deputati per i 66 milioni di sudditi di Sua Maestà, con un rapporto assai simile a quello attualmente in vigore in Italia.

Il quinto grande Paese, la Spagna, se perderà il primato della bassa rappresentanza, manterrà quello dei minor numero di deputati (sempre tra i grandi Stati): solo 350 a rappresentare 46 milioni di cittadini.

Ne ha di più anche la Polonia (460) pur avendo solo 38 milioni di abitanti.

Il paragone con i piccoli Stati dell'UE

Ovviamente i Paesi piccoli, se hanno un numero assoluto di deputati più basso, hanno un rapporto tra eletti ed elettori migliore.

Cipro ha attualmente solo 56 "onorevoli", ma avendo appena 864'000 abitanti ha ben 6,5 eletti ogni 100'000 cittadini.

A doppia cifra vanno Lussemburgo e Malta: il Granducato ha 60 deputati, cioè dieci ogni 100'000 abitanti, e Malta ne ha 68 per i suoi appena 475'000 residenti: addirittura 14,3 eletti ogni 100'000 elettori.

C'è poi il più piccolo dei tre Stati Baltici, l'Estonia: 101 deputati che rappresentano 1,3 milioni di abitanti: ben 7,7 eletti ogni 100'000 estone.

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