Hong Kong 13 mesi di carcere a Jimmy Lai per la veglia a Tienanmen

SDA

13.12.2021 - 13:23

Jimmy Lai viene scortato davanti alla Corte di Hong Kong che lo ha condannato a 13 mesi di carcere.
Jimmy Lai viene scortato davanti alla Corte di Hong Kong che lo ha condannato a 13 mesi di carcere.
Keystone

La Corte distrettuale di Hong Kong ha inflitto pene fino a 14 mesi a 8 attivisti pro-democrazia, per «l'organizzazione, la partecipazione o l'incitamento alla partecipazione» alla veglia non autorizzata del 2020 in ricordo delle vittime di Piazza Tienanmen.

13.12.2021 - 13:23

Tra questi il tycoon dei media Jimmy Lai, che dovrà scontare 13 mesi di carcere, secondo quanto riportano i media locali. Tra gli imputati comparsi davanti al giudice Amanda Woodcock, oltre a Lai, c'erano gli ex deputati Leung Yiu-chung e Wu Chi-wai, l'attivista Gwyneth Ho e il noto avvocato per i diritti Chow Hang-tung.

Tutti si sono dichiarati colpevoli a novembre delle accuse contestate, a eccezione di Chow, Lai e Ho, che sono stati gli unici a sottoporsi al processo nella sua interezza dibattimentale.

Il magnate dei media è stato riconosciuto colpevole dell'incitamento di altri a partecipare alla manifestazione, mentre Ho è stato condannato per aver preso parte alla veglia non autorizzata e Chow per incitamento e partecipazione.

Necessarie pene «dissuasive»

La giudice Woodcock, al momento di decidere la pena, ha spiegato che c'era bisogno di punizioni «dissuasive» poiché altri imputati hanno commesso il reato mentre erano in libertà vigilata. Alcuni, come lo stesso Lai, stanno già in carcere per pene detentive su assemblee non autorizzate nel 2019, potranno scontare le nuove condanne in concomitanza con quelle attuali.

Nella sua lettera alla Corte, Chow ha sostenuto che «bisogna resistere al palese tentativo del governo di cancellare la storia e di sopprimere il ruolo degli attivisti.

Veglia vietata per il Covid

La veglia del massacro di Tienanmen del 2020 fu ufficialmente vietata per la prima volta dalla polizia a causa dei timori legati alla pandemia del Covid-19.

Un totale di 24 imputati è stato finora portato in tribunale per l'evento, mentre il gruppo organizzatore, l'Alleanza di Hong Kong, è stato costretto allo scioglimento lo scorso settembre.

Per decenni, l'ex colonia britannica (con Macao) è stato tra i pochi luoghi in Cina in cui sono state tollerate le iniziative in ricordo degli eventi sanguinosi del 4 giugno del 1989 di Piazza Tienanmen a Pechino, dove centinaia – se non migliaia di studenti – morirono quando l'Esercito popolare di liberazione fu schierato per reprimere le proteste, ponendo fine a mesi di manifestazioni a favore di riforme e democrazia.

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