Il treno blindato del leader nordcoreano Kim Jong-un è partito dalla stazione di Vladivostok verso la Corea del Nord. Lo riferisce la Tass.
Il ministro per lo sviluppo dell'Estremo Oriente e l'Artico Alexander Kozlov, il governatore della regione Primorsky Oleg Kozhemyako, il viceministro degli esteri Igor Morgulov e l'ambasciatore russo in Corea del Nord Alexander Matsegora hanno preso parte alla cerimonia.
Kim Jong-un
Kim Jong-un, il Capo supremo della Corea del Nord dai missili alla pace
Kim Jong-un è nato l'8 gennaio 1984 a Pyongyang, la capitale della Corea del Nord. Dal 17 dicembre 2011 è Capo supremo della sua nazione: è succeduto al padre Kim Jong-il, che a sua volta ereditò la carica dal nonno Kim Il-sung.
In questa immagine Kim è ritratto mentre lascia un aereo in occasione di una visita in Cina l'8 e 9 maggio 2018. Il leader coreano ha incontrato nell'occasione il suo omologo Xi Jingping.
Considerato al contempo un dittatore spietato da numerose diplomazie occidentali e un alleato per Paesi come la Cina, Kim Jong-un ha scelto nei primi anni al potere la via di un'escalation militare, lanciando programmi di sviluppo di testate nucleari ed effettuando numerosi test missilistici.
Una decisione che ha suscitato la reazione di numerosi governi, in primis quello della Corea del Sud, con la quale per decenni i rapporti sono stati tesissimi. Ma anche il Giappone ha protestato (alcuni missili hanno sorvolato l'isola nipponica). E il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato a più riprese, in quegli anni, di essere pronto a rispondere militarmente alle politiche di Kim.
Tuttavia, una volta fatta esplodere con successo una testata atomica nel corso di un test, il leader nordcoreano ha modificato radicalmente i propri toni. Ha affermato infatti che gli esperimenti hanno dato il risultato sperato, ovvero quello di dimostrare al mondo che la sua nazione è una potenza nucleare. In questo modo - ha aggiunto - è ora possibile parlare da pari a pari con le altre nazioni.
Ne è nato l'avvio di una spettacolare accelerazione nel processo di pacificazione con Seul. Dapprima, le diplomazie dei due Paesi hanno accettato di partecipare sotto la stessa bandiera, simbolicamente, alle Olimpiadi invernali che si sono tenute nello scorso mese di febbraio in Corea del Sud. Per l'occasione, una nutrita delegazione è stata inviata da Pyongyang, della quale faceva parte la sorella di Kim, tra le sue consigliere più influenti.
Nel corso dei Giochi sono stati effettuati alcuni incontri tra i dirigenti dei due Paesi, che hanno permesso di puntare ad un obiettivo storico: la prima visita di un leader del Nord nel territorio del Sud.
L'evento, di portata planetaria, è stato seguito dal mondo intero. Le immagini dei presidenti delle due Coree mano nella mano, sorridenti, hanno convinto anche i più scettici.
I leader si sono incontrati il 26 aprile nella zona demilitarizzata situata al confine tra le due nazioni: una fascia «cuscinetto» che le separa dal 1953, quando si concluse la guerra.
«Oggi comincia una nuova storia - ha affermato Kim -. Sono arrivato qui con la determinazione di lanciare un segnale. Siamo all'inizio di una nuova era». Moon ha accolto Kim, simbolicamente, sulla striscia di cemento che segna la frontiera. Si sono scambiati alcune parole, quindi il Capo supremo nordcoreano ha varcato il confine e ha calpestato il suolo sudcoreano.
Al termine del summit bilaterale, Kim Jong-un e Moon Jae-in hanno firmato una dichiarazione comune nella quale si impegnano ad effettuare «una denuclearizzazione completa della penisola coreana», a cessare tutte le ostilità di terra, aria e mare e a trasformare la zona demilitarizzata in un'area di pace.
Il presidente russo Vladimir Putin
Vladimir Putin, dal Kgb al Cremlino l'ascesa dello «zar» di Mosca
Il 18 marzo 2018, Vladimir Putin è stato rieletto alla guida della Russia. Sarà presidente per altri sei anni, fino al 2024. Quando avrà terminato il proprio mandato, avrà trascorso un quarto di secolo al potere.
Il suo primo incarico governativo al Cremlino risale infatti al 1999, quando divenne primo ministro. Il 23 marzo del 2000 fu eletto presidente per la prima volta.
La legge russa, tuttavia, non permette alla stessa persona di candidarsi a più di due mandati consecutivi alla testa della nazione euro-asiatica. Per questo, nel 2008 Putin dovette lasciare la poltrona ad un uomo fidato, Dmitri Medvedev. Nel frattempo, però, quest'ultimo lo nominò primo ministro. Giusto il tempo di arrivare al 2012, quando lo «zar» russo si ricandidò e fu nuovamente eletto presidente.
Vladimir Putin è nato il 7 ottobre 1952 a San Pietroburgo, all'epoca Leningrado. I genitori, Spiridonovitch Putin e Maria Ivanovna Putina, avevano origini modeste: il padre era stato militare dell'Armata Rossa durante la Seconda guerra mondiale. Poi, assieme alla madre, era stato assunto presso la fabbrica ferroviaria della città.
La carriera di Putin non comincia però nella politica. A soli 16 anni tenta per la prima volta di farsi assumere dal Kgb, i servizi segreti dell'Unione Sovietica. Non ci riusce subito, ma alla fine entra nel controspionaggio. Per anni è inviato in Germania dell'Est, dove rimane fino al crollo del Muro di Berlino.
Torna nella sua città Natale, all'epoca Leningrado (oggi San Pietroburgo), nel 1990, con il grado di tenente-colonnello. È a questo punto che Putin decide il suo salto in politica, a fianco dell'allora sindaco Anatoli Sobchak, di cui diventa assistente.
Successivamete, nel 1996, entra per la prima volta al Cremlino. Non dalla porta principale ma come semplice collaboratore.
Tuttavia, la carriera all'ombra dell'allora presidente Boris Eltsin è folgorante: già nel 1998 viene nominato direttore dell'FSB, i nuovi servizi segreti della Russia post-sovietica.
L'ultima campagna elettorale per Putin è stata un successo. È stato eletto con il 76% dei voti e con un'affluenza alle urne di oltre il 67%.
Il secondo classificato, Pavel Grudinin, presentatosi con il Partito comunista, è risultato anni luce indietro, con l'11% circa dei voti.
In questa foto è con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con il quale sin dall'inizio non è corso buon sangue. I due leader sono distanti soprattutto sulla questione della Siria, con Putin al fianco del presidente Bashar al-Assad e Trump, invece, decisamente avverso al potere di Damasco.
Putin è ritratto qui con il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan. All'inizio di aprile, è stato organizzato un incontro trilaterale, che ha compreso anche l'Iran. Al centro delle discussioni ancora una volta il conflitto siriano.
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