Referendum Serbi del Kosovo protestano, migliaia votano in Serbia

SDA

16.1.2022 - 18:42

Alcuni serbi del Kosovo protestano davanti a un seggio di Kosovska Mitrovica che oggi è rimasto chiuso.
Alcuni serbi del Kosovo protestano davanti a un seggio di Kosovska Mitrovica che oggi è rimasto chiuso.
Keystone

I serbi del Kosovo hanno protestato oggi contro la decisione del governo di Pristina di non allestire come avvenuto finora seggi elettorali per consentire loro di votare nel referendum sulla riforma della giustizia che si tiene oggi in Serbia.

Nel settore nord (serbo) di Kosovska Mitrovica, negli altri Comuni a maggioranza serba nel nord del Kosovo e nelle numerose enclavi serbe si sono tenute manifestazioni ostili al premier Albin Kurti e alle autorità kosovare davanti ai seggi dove finora solitamente potevano votare ma che oggi sono rimasti chiusi.

«Sì alla libertà, no non alla schiavitù», «Sì alla pace, no agli scontri», «Sì al diritto e alla giustizia, no alla forza e al terrore» – questi alcuni degli slogan mostrati su cartelli e striscioni.

Nonostante l'atmosfera di tensione, non si sono registrati incidenti di rilievo. Tuttavia Goran Rakic, leader del maggior partito dei serbi del Kosovo (Srpska Lista), ha messo in guardia dal confermare il divieto in occasione delle elezioni legislative e presidenziali del 3 aprile in Serbia. «Non siamo cittadini di seconda categoria, tutti abbiamo gli stessi diritti. Chiediamo che le elezioni serbe del 3 aprile vengano rese possibili in tutte le regioni serbe in Kosovo», ha detto Rakic parlando ai manifestanti.

La polizia del Kosovo ha notevolmente rafforzato i pattugliamenti, per prevenire ed essere in grado di intervenire in caso di incidenti.

Ai serbi del Kosovo la commissione elettorale serba ha dato la possibilità di votare in quattro città del sud della Serbia non lontane dal confine – Kursumlja, Raska, Novi Pazar e Vranje. Migliaia di serbi con decine di autobus e auto private già dalle prime ore di stamane si sono mossi verso tali località. Lunghe file vengono segnalate ai valichi di confine, in particolare a Jarinje, dove l'attesa per i controlli di polizia durano almeno un'ora. I seggi, apertisi alle 07.00, chiuderanno alle 20.00.

Il governo di Pristina non ha consentito l'allestimento di seggi per il referendum serbo sostenendo che ciò è contro la Costituzione del Kosovo e le pratiche internazionali. Nessun paese sovrano e democratico può consentire lo svolgimento sul suo territorio di una consultazione di un paese straniero, hanno detto il premier Albin Kurti e la presidente Vjosa Osmani.

I serbi del Kosovo, hanno osservato, non vengono privati del diritto di voto, ma lo possono fare via posta o all'Ufficio di collegamento serbo a Pristina, come avviene in tutti gli altri casi nella prassi internazionale nei rapporti tra i vari paesi esteri. Posizione questa ritenuta inaccettabile da Belgrado, che non riconosce l'indipendenza del Kosovo, considerato ancora parte integrante del territorio della Serbia.