Stati Uniti L'Arizona rispolvera il divieto di aborto del 1864, che è quasi totale

SDA

10.4.2024 - 07:54

Il divieto quasi totale di aborto del 1864 è «attuabile» in Arizona. Con una decisione shock la Corte Suprema dello Stato rispolvera una legge di 160 anni fa stabilendo che può essere attuata in quanto sono mancati interventi legislativi federali e statali in grado di impedire che la norma entrasse in vigore dopo che l'Alta Corte americana ha annullato la storica sentenza Roe v. Wade sull'aborto nel 2022.

Migliaia di manifestanti marciano intorno al Campidoglio dell'Arizona dopo la decisione della Corte Suprema di ribaltare la storica sentenza Roe contro Wade sull'aborto, venerdì 24 giugno 2022, a Phoenix. 
Migliaia di manifestanti marciano intorno al Campidoglio dell'Arizona dopo la decisione della Corte Suprema di ribaltare la storica sentenza Roe contro Wade sull'aborto, venerdì 24 giugno 2022, a Phoenix. 
KEYSTONE

10.4.2024 - 07:54

Parlando di divieto «crudele», Joe Biden ha criticato aspramente la decisione dello Stato: è il «risultato dell'agenda estrema dei repubblicani che sono impegnati a strappare le libertà alle donne».

Parole di condanna arrivano anche dal procuratore generale dello Stato, il democratico Kris Mayes, che ha definito la decisione un «affronto alla libertà» anche perché la legge del 1864 risale a un periodo in cui «l'Arizona non era uno Stato, c'era la guerra di secessione e le donne non potevano votare».

Pur se attuabile, il divieto non entrerà subito in vigore: la Corte Suprema ha infatti deciso di attendere pareri dagli altri tribunali dello Stato.

Un dibattito su scala nazionale

La decisione dell'Arizona arriva mentre il dibattito sull'aborto continua a dividere l'America, e potrebbe rivelarsi ancora una volta decisivo alla elezioni.

I democratici hanno vinto l'ultimo voto di metà mandato dopo che la Corte Suprema americana aveva capovolto la Roe v. Wade, la storica sentenza del 1973 che legalizzò le interruzioni di gravidanza negli Stati Uniti.

La speranza dei liberal è di ripetere il successo nel 2024 regalando altri quattro anni alla Casa Bianca a Biden e, soprattutto, battendo Donald Trump.

Trump fa una parziale marcia indietro

Consapevole della pericolosità politica del tema, l'ex presidente ha dichiarato che, in caso di una sua rielezione, non ci sarà un divieto a livello nazionale ma saranno gli Stati a decidere come legiferare sul tema.

Una posizione che si è attirata critiche bipartisan. «Si sta arrampicando sugli specchi. È preoccupato che, poiché è lui il responsabile del rovesciamento della Roe, gli elettori lo puniranno alle elezioni. Bene, ho una notizia per Donald: lo faranno di sicuro», ha detto Biden.

Anche i repubblicani e i gruppi anti-aborto hanno criticato l'ex presidente, dal quale si attendevano un divieto a livello nazionale dopo almeno la quindicesima settimana di gravidanza.

«Da Trump è arrivato uno schiaffo in faccia ai milioni di americani pro-life che votarono per lui nel 2016 e nel 2020», ha detto l'ex vicepresidente Mike Pence.

Il tycoon però si è mostrato incurante delle critiche e ha spiegato che la posizione conservatrice a favore dei limiti severi all'aborto è politicamente disastrosa per i repubblicani. E Trump un disastro lo vuole evitare in novembre.

SDA