Guerra in Ucraina Kiev affonda un'altra importante nave russa nel Mar Nero

SDA

14.2.2024 - 21:13

Colpita e affondata un'altra importante nave russa nel Mar Nero. Kiev rivendica l'attacco al largo della Crimea che ha distrutto la nave da sbarco 'Caesar Kunikov' affermando che la quasi totalità dell'equipaggio di 87 marinai è rimasta uccisa.

La nave russa «Caesar Kunikov»
La nave russa «Caesar Kunikov»
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È il secondo attacco messo a segno dalle forze ucraine in due settimane contro la flotta russa nel Mar Nero, dopo quello sferrato nottetempo il primo febbraio con una pioggia di droni che affondò la portamissili Ivanovets nel lago Donuzlav, baia sul lato occidentale della penisola di Crimea.

La notizia è circolata rapidamente, dapprima attraverso l'agenzia di intelligence di Kiev, poi con un comunicato dello stato maggiore, quindi attraverso un video che mostra la colonna di fumo sulla linea dell'orizzonte a riprova di un altro colpo inflitto alla flotta di Mosca e a conferma della «grande vittoria» per mare che anche il segretario della Nato Jens Stoltenberg nei giorni scorsi ha riconosciuto a Kiev.

Sul fronte terrestre però Kiev è in difficoltà

Quasi fosse l'altro lato della medaglia, perché la situazione sulla linea del fronte terrestre continua invece ad essere fonte di preoccupazione per i vertici militari ucraini.

Lo ha ribadito anche il nuovo capo delle forze armate Oleksandr Syrsky, osservando la precaria situazione in prima linea durante una visita nell'Ucraina orientale insieme al ministro della Difesa Rustem Umerov.

In una dichiarazione condivisa sui social, Syrsky ha descritto il fronte come «estremamente complesso e stressante», osservando che gli occupanti russi stanno aumentando i loro sforzi e detengono un vantaggio numerico in termini di numero di militari.

La battaglia si complica ad Avdiivka

«Stiamo facendo tutto il possibile per impedire al nemico di avanzare ulteriormente nel nostro territorio e per mantenere il controllo sulle posizioni che occupiamo attualmente», ha affermato il generale.

Il pensiero è corso ad Avdiivka, la città industriale nell'est del Paese dove continuano intensi i combattimenti mentre le forze russe intensificano la loro presenza, ammassando fino circa 50.000 soldati nell'area, secondo Dmytro Lykhoviy, portavoce delle truppe Tavria.

Risulta infatti militarmente sempre più complicata la battaglia per il polo industriale che Mosca vuole definitivamente strappare all'Ucraina ingaggiando un braccio di ferro estenuante e anche logisticamente molto impegnativo.

Vie di rifornimento nel mirino

La minaccia è adesso il taglio delle vie di rifornimento per le truppe di Kiev.

«Se il nemico dovesse interrompere le vie di rifornimento logistico ad Avdiivka, il Comando delle forze di difesa ha previsto linee di rifornimento di riserva», ha affermato Lykhoviy.

«In un momento in cui la situazione sul campo di battaglia diventa difficilissima, la cosa principale è salvare le vite dei soldati e portarli in un'altra posizione», ha aggiunto.

Pioggia di missili sul Donetsk

Sul Donetsk non si ferma però nemmeno la pioggia di missili russi: nelle scorse ore hanno colpito Mykolaivka, provocando la morte di due donne di 62 e 74 anni, ha riferito il governatore Vadym Filashkin.

A Selydove invece nel mirino dei raid sono finiti alcuni condominii e anche un ospedale, danneggiando in particolare il reparto maternità, secondo le fonti locali.

Il bilancio dell'ennesima scia di sangue lasciata da missili e bombe è di tre morti tra cui un bambino e una donna incinta, mentre i feriti sono 12.

Preoccupazione anche a Washington

Difficoltà militari che rimbalzano anche a Washington, dove il clima va riscaldandosi anche su presunte minacce dirette.

Lo sguardo è allora rivolto direttamente a Mosca quando il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, dice che «i costi dell'inazione stanno diventando più alti», che le truppe ucraine «stanno razionando o esaurendo» le munizioni mentre «i nostri avversari stanno osservando da vicino».

Per giovedìi intanto è stato convocata la 'Gang of Eight', gli otto leader del Congresso che sono informati su questioni di intelligence classificate, in risposta all'esistenza di una non meglio precisata «grave minaccia alla sicurezza nazionale» rivelata dal presidente della commissione Intelligence della Camera Mike Turner.

Secondo la Cnn, la minaccia sarebbe legata alla Russia.