In vigore da luglioLa Cina amplia la legge anti-spionaggio
SDA
27.4.2023 - 16:32
La Cina ha approvato l'aggiornamento della legge sul controspionaggio che amplia considerevolmente ciò che è considerato «spionaggio», in una mossa che potrebbe esporre gli stranieri che fanno affari nel paese a un maggior rischio di controllo da parte delle autorità.
27.04.2023, 16:32
27.04.2023, 16:54
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Le revisioni fatte, le prime da quando la legge fu emanata nel 2014, sono state approvate dal Comitato permanente dell'Assemblea nazionale del popolo – il parlamento di Pechino – ed entreranno in vigore il primo luglio, ha riferito l'agenzia Xinhua.
Mentre il vecchio testo definiva lo spionaggio in prevalenza come la fornitura illegale di segreti di Stato, la versione emendata e pubblicata a fine 2022 l'ha estesa per includere anche l'acquisto o la fornitura illegale di «documenti, dati, materiali o oggetti relativi alla sicurezza nazionale».
Nel mirino sono finiti poi gli attacchi informatici contro enti statali o infrastrutture critiche messi in atto da «organizzazioni di spionaggio e loro agenti» per evitare la fuga di informazioni.
I poteri delle forze di sicurezza statali, nel nuovo assetto, sono destinati ad aumentare consentendo perquisizioni con la forza di effetti personali e dispositivi elettronici di individui sospettati di coinvolgimento nello spionaggio.
Le autorità possono poi vietare ai cittadini cinesi ritenuti di mettere in pericolo la sicurezza nazionale di lasciare il paese o ai cittadini stranieri il visto di ingresso.
Secondo il nuovo testo, i cittadini cinesi «devono» segnalare alle autorità ogni atto di spionaggio. Le società di telecomunicazione e di trasporto sono tenute a fornire supporto tecnico per gli sforzi anti-spionaggio.
A rendere il quadro ancora più incerto è la totale mancanza di una definizione chiara di ciò che costituisce la «sicurezza nazionale» o «gli interessi», alimentando i timori tra cittadini e imprese stranieri basati in Cina su un'applicazione ampia e arbitraria.