«Questione di ore» La gauche propone un premier socialista, lo stallo in Francia resta

SDA

11.7.2024 - 19:53

Si attende di capire su chi punterà la coalizione di Jean-Luc Mélenchon.
Si attende di capire su chi punterà la coalizione di Jean-Luc Mélenchon.
Keystone

«Questione di ore»: come promesso, il Nuovo Fronte Popolare, la coalizione dei partiti della gauche arrivata in testa alle legislative francesi di domenica scorsa, comunicherà il nome del suo candidato premier nella giornata di domani.

Sarà probabilmente un socialista (si parla del segretario Olivier Faure), ipotesi meno indigesta di quella di un esponente de La France Insoumise. Ma al momento un candidato del Nfp senza alcuna intesa con il centro macroniano sembra una soluzione destinata a fallire.

La lettera ai francesi pubblicata ieri da Emmanuel Macron ha avuto l'effetto contrario a quello che, verosimilmente, si riprometteva: invece di calmare gli animi, il presidente ha infatti gettato benzina sul fuoco, soprattutto con l'affermazione «nessuno ha vinto», che ha fatto imbestialire Jean-Luc Mélenchon e i suoi.

Uno dopo l'altro, gli esponenti melenchoniani si sono avvicendati ai microfoni di radio e tv per affermare che Macron «deve smetterla con la negazione della sua sconfitta elettorale».

Il Fronte Popolare è impaziente di poter formare un governo

Il Fronte Popolare scalpita, è impaziente di poter formare un governo e sospetta il centro e i Républicains di giocare d'intesa con Macron e rallentare ogni decisione. Dai tempi che il presidente - a Washington per il vertice Nato - sembra dettare con la sua lettera, molti hanno desunto che non si muoverà foglia fino alla fine delle Olimpiadi, a metà agosto.

Il governo che ha gestito in prima persona l'organizzazione dell'evento mondiale - dal premier Gabriel Attal al ministro dell'Interno Gérald Darmanin, al quale fa capo l'enorme responsabilità della sicurezza - dovrebbe restare al suo posto.

Proprio i due - Attal e Darmanin - sembrano essere i più agguerriti nella corsa ad ottenere potere all'interno di Renaissance, il movimento macroniano, e cominciare a gestire il futuro.

«Non si gioca con la Francia»

Quanto allo slittamento dei tempi, la terza carica dello Stato, il presidente del Senato Gerald Larcher, ha svelato oggi in un'intervista di aver consigliato martedì scorso a Macron di rinviare tutto a dopo le Olimpiadi.

Intesa sui tempi che non ha risparmiato a Macron un rimprovero da parte di Larcher per lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate, un rischio che ha pesato sul Paese: «Non si gioca con la Francia», ha ammonito il presidente del Senato.

Il quale, in merito alle trattative sul premier, ha proclamato la sua «opposizione» a un governo proposto dal Nuovo Fronte Popolare, e annunciato che inviterà i parlamentari a non votargli la fiducia.

Annunciati tagli per 5 miliardi di euro alle spese

Il rallentamento dei tempi per la soluzione della crisi e la prospettiva di instabilità inquietano il mondo dell'economia e della finanza. Oggi il ministro Bruno Le Maire ha notificato ufficialmente ai ministeri la necessità di tagli per 5 miliardi di euro alle loro spese, ricordando che la Francia deve risparmiare 25 miliardi nel 2024 per cominciare a risanare le sue finanze.

A Bruxelles, un alto funzionario ha detto che «pur essendo tutti a conoscenza che la situazione politica» in Francia «è complicata», «qualunque governo ci sarà si troverà ad affrontare le stesse realtà e le stesse esigenze di aggiustamento» del deficit pubblico.