Alla fine può esultare. Dopo una campagna elettorale estenuante, Emmanuel Macron è diventato il nuovo presidente della Repubblica francese.
Emmanuel Macron e la moglie Brigitte cantano la Marsigliese, l’inno nazionale francese, dopo l’elezione.
Secondo i risultati ufficiali, Emmanuel Macron è risultato largamente vincente alle elezioni presidenziali, con il 66,1 per cento dei voti. Marine Le Pen non ha superato il 33,9 per cento.
Emmanuel Macron e la moglie Brigitte.
Brigitte è rimasta a fianco del marito durante tutta la lunga campagna elettorale.
Con la vittoria di Emmanuel Macron, i francesi hanno evitato l’arrivo dell’estrema destra e una crisi profonda dell’Unione europea.
A Parigi, la vittoria di Emmanuel Macron è stata schiacciante. Il candidato alla presidenza ha raccolto in città circa il 90 per cento dei suffragi.
Il parigini hanno sostenuto Emmanuel Macron, e dunque anche l’Unione europea.
I supporter di Emmanuel Macron si sono riuniti di fronte al Louvre per la serata elettorale.
Il sollievo è stato immenso per gli elettori di Emmanuel Macron.
Emmanuel Macron ha promesso di fare tutto ciò che potrà per essere degno della fiducia ricevuta dai francesi: «Amiamo la Francia!».
Il politico di 39 anni ha promesso di lavorare perché nessuno senta più il bisogno di votare per il Fronte nazionale.
Emmanuel Macron ha battuto nettamente Marine Le Pen. La candidata dell’estrema destra non ha superato il 33,9 per cento dei voti: un risultato peggiore rispetto alle aspettative.
Con l’elezione di Emmanuel Macron, è chiara la direzione che prenderà la Francia.
L’ex ministro dell’Economia e banchiere d’affari Emmanuel Macron difende una politica pro-europea e punta alla creazione di un partenariato stretto tra la Francia e la Germania.
Dovrebbe entrare nell’esercizio delle proprie funzioni al più tardi il 14 maggio. Per governare il Paese, Emmanuel Macron dovrà però riuscire ad ottenere una maggioranza all’Assemblea nazionale, in occasione delle elezioni legislative che si terranno l’11 e 18 giugno prossimi.
Emmanuel Macron è diventato il più giovane presidente francese di tutti i tempi, e a promesso di proteggere la Repubblica.
Alla fine può esultare. Dopo una campagna elettorale estenuante, Emmanuel Macron è diventato il nuovo presidente della Repubblica francese.
Emmanuel Macron e la moglie Brigitte cantano la Marsigliese, l’inno nazionale francese, dopo l’elezione.
Secondo i risultati ufficiali, Emmanuel Macron è risultato largamente vincente alle elezioni presidenziali, con il 66,1 per cento dei voti. Marine Le Pen non ha superato il 33,9 per cento.
Emmanuel Macron e la moglie Brigitte.
Brigitte è rimasta a fianco del marito durante tutta la lunga campagna elettorale.
Con la vittoria di Emmanuel Macron, i francesi hanno evitato l’arrivo dell’estrema destra e una crisi profonda dell’Unione europea.
A Parigi, la vittoria di Emmanuel Macron è stata schiacciante. Il candidato alla presidenza ha raccolto in città circa il 90 per cento dei suffragi.
Il parigini hanno sostenuto Emmanuel Macron, e dunque anche l’Unione europea.
I supporter di Emmanuel Macron si sono riuniti di fronte al Louvre per la serata elettorale.
Il sollievo è stato immenso per gli elettori di Emmanuel Macron.
Emmanuel Macron ha promesso di fare tutto ciò che potrà per essere degno della fiducia ricevuta dai francesi: «Amiamo la Francia!».
Il politico di 39 anni ha promesso di lavorare perché nessuno senta più il bisogno di votare per il Fronte nazionale.
Emmanuel Macron ha battuto nettamente Marine Le Pen. La candidata dell’estrema destra non ha superato il 33,9 per cento dei voti: un risultato peggiore rispetto alle aspettative.
Con l’elezione di Emmanuel Macron, è chiara la direzione che prenderà la Francia.
L’ex ministro dell’Economia e banchiere d’affari Emmanuel Macron difende una politica pro-europea e punta alla creazione di un partenariato stretto tra la Francia e la Germania.
Dovrebbe entrare nell’esercizio delle proprie funzioni al più tardi il 14 maggio. Per governare il Paese, Emmanuel Macron dovrà però riuscire ad ottenere una maggioranza all’Assemblea nazionale, in occasione delle elezioni legislative che si terranno l’11 e 18 giugno prossimi.
Emmanuel Macron è diventato il più giovane presidente francese di tutti i tempi, e a promesso di proteggere la Repubblica.
Taglio delle tasse, sgravi fiscali a favore delle classi medie e aiuti alle pensioni più basse.
Queste le principali concessioni annunciate da Emmanuel Macron nella presentazione di quello che ha definito "un nuovo atto della Repubblica" dopo 5 mesi di protesta dei gilet gialli e 3 di 'Grande dibattito nazionale'.
Il presidente, nell'attesa conferenza stampa all'Eliseo - rinviata 10 giorni fa per l'incendio di Notre-Dame - ha limitato l'autocritica, rivendicando le scelte "giuste" adottate nei primi due anni di mandato. Che devono essere "protette e intensificate".
La risposta di Macron alle richieste dei manifestanti
Quanto alle principali richieste dei manifestanti, Macron non ha accettato né il ripristino della patrimoniale - che all'inizio del suo mandato ha limitato alle proprietà immobiliari - né il cosiddetto RIC, il Referendum di iniziativa cittadina, limitandosi a "semplificare le regole" dell'attuale istituto referendario.
In particolare abbassando a un milione di firme la soglia necessaria per sottoporre al Parlamento una legge di iniziativa mista (attualmente sono necessari il 20% dei parlamentari e il 10% del corpo elettorale, circa 4,5 milioni di cittadini).
Una protesta con meriti, ma poi strumentalizzata
Non in piedi su un podio, come tutti i capi di Stato recenti, ma seduto dietro a una scrivania come facevano De Gaulle e Pompidou, Macron ha parlato un'ora all'inizio (contro i 20 minuti previsti), cominciando poi a rispondere alle domande dei circa 300 giornalisti presenti.
Ha iniziato subito con i gilet gialli: una protesta "che ha espresso un profondo senso di ingiustizia fiscale, territoriale, sociale" e che ha avuto il merito di "rivelare alcuni angoli morti della società". Ma che poi è stata "strumentalizzata dalla violenza".
Le concessioni fatte e quelle negate
Le principali concessioni riguardano il taglio delle tasse "per coloro che lavorano e che sono stati ampiamente spremuti": "Voglio ridurre in modo significativo l'imposta sul reddito. Ho chiesto al governo di farlo sopprimendo alcune nicchie fiscali e tagliando la spesa". Ma per finanziare tutto questo, ha aggiunto, "dovremo lavorare di più".
Quanto alla patrimoniale, una delle richieste principali dei gilet gialli, Macron ha negato che si sia trattato da parte sua di "un regalo ai ricchi": "Ho istituito la tassa sul patrimonio immobiliare, sopprimendo quella sulla parte di patrimoni investita nell'economia, per incoraggiare gli investimenti. Se non ci sono investimenti, non c'è crescita". Ha promesso poi di "valutare nel 2020": se il progetto non si sarà rivelato efficace, "lo correggeremo", ha promesso.
"Accettare di non essere popolari"
Rispondendo alle domande, Macron ha poi ammesso qui e là alcune insufficienze sue e del governo, in particolare quella di essere apparso "talvolta duro, o ingiusto". Ma, ha spiegato, "quando si vuole il potere, quando lo si ottiene con la fiducia del popolo, si accetta di subire la parte di rabbia che ne fa parte. Dirigere, oggi, in democrazia, significa accettare di non essere popolare. E io preferisco essere responsabile, mantenere le promesse, prendere le decisioni che ritengo giuste ed essere impopolare invece di cercare di sedurre in un modo che sarebbe comunque effimero. Me ne assumo la responsabilità".
Nel sondaggio più recente sulle Europee, pubblicato giovedì da Les Echos, la lista della maggioranza di governo, Renaissance, ottiene il 21% delle intenzioni di voto e viene superata dal Rassemblement National, quella di estrema destra che fa capo a Marine Le Pen, che balza al 24%.
Il mondo a colpo d'occhio
I protagonisti della politica mondiale.
Sergio Mattarella alla cerimonia del Ventaglio al Quirinale
Alessandra Schiavo, ambasciatrice d'Italia in Birmania
Urbano Cairo, presidente de La7, presenta i nuovi palinsesti
Boris Johnson visita un centro di polizia a Reading.
David Sassoli eletto presidente dell'Europarlamento.
L'ex presidente uruguayano Jose Mujica a Montevideo.
Mario Vargas Llosa impegnato in un convegno a Madrid.
Il ministro degli Interni italiano Salvini all'assemblea annuale di Confartigianato.
Il Dalai Lama incontra i religiosi musulmani a New Delhi.
Londra, Melania e Donald Trump in visita in Gran Bretagna
Giovanni Tria durante il G20 di Fukuoka
Giorgia Meloni (Fdi) in una conferenza sulle elezioni europee.
La scrittrice cilena Isabel Allende durante un'intervista in Spagna
Melania Trump con la moglie del premier Shinzo Abe a Tokyo.
Papa Francesco in posa con alcuni bambini in Vaticano.
La regina Elisabetta al centenario della British Airways.
L'artista cinese Ai Weiwei inaugura mostra a Dusseldorf.
Matteo Salvini a un incontro elettorale a Giussano
Papa Francesco durante l'udienza generale
Il Dalai Lama a Dharamsala, India
Napoli: il Capo della polizia Franco Gabrielli
Thailandia: cerimonia di incoronazione di Thai King Rama X.
Angela Merkel visita il terminal dei container al porto di Amburgo.
Spagna: Pablo Iglesias, leader di Podemos
Il segretario di Stato statunitense, Mike Pompeo
Prabowo Subianto, candidato alle presidenziali in Indonesia.
Il presidente Rohani alla Giornata dell'Esercito dell'Iran.
Angela Merkel riceve un pallone dalla nazionale di pallamano tedesca
Macron parla alla riunione dei sindaci della Bretagna.
Zuzana Caputova neo presidente della Slovacchia.
Re Felipe di Spagna e Mauricio Macri, presidente argentino
Chiara Appendino durante l'evento Fidas a Torino
Nicola Fratoianni in un dibattito alla Camera
Tornare alla home page