80 anni faMacron e gli Alleati pronti a ricordare il D-Day, Biden vedrà Zelensky
SDA
5.6.2024 - 21:39
È tutto pronto in Normandia, il cielo azzurro con il sole che brilla e l'aria fresca, un'organizzazione blindata per fare le prove della cerimonia di apertura delle Olimpiadi.
05.06.2024, 21:39
SDA
Emmanuel Macron è già sul posto con Brigitte, saluta gli abitanti dei paesi che lo accolgono, firma autografi e accetta selfie. Ringrazia tutti, soprattutto i sempre più rari reduci, ormai centenari, di quel 6 giugno 1944 in cui americani, inglesi e i francesi rifugiati in Inghilterra con il generale de Gaulle, sbarcarono in Normandia.
Ottanta anni fa l'Europa cominciò a liberarsi dal nazismo, giovedì accanto a Macron ci saranno Sergio Mattarella, Joe Biden – già arrivato questa mattina a Parigi -, re Carlo, che ha assistito alla prima cerimonia del D-Day oggi, sul fronte inglese, e il cancelliere Olaf Scholz.
Fra gli altri capi di Stato e di governo, spicca il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che interverrà alle commemorazioni domani mentre Vladimir Putin e la Russia, non invitati, saranno assenti. Venerdì inoltre Zelensky sarà all'Eliseo da Macron e parlerà davanti al Parlamento francese, sabato sarà la volta della prima visita di Stato in Francia di Biden.
Ma le commemorazioni dello sbarco saranno l'occasione per un incontro bilaterale tra i due leader, americano e ucraino, prima di rivedersi la prossima settimana in Puglia, al G7 di Borgo Egnazia, per fare il punto sulla guerra e sulle forniture di armi a Kiev per difendersi dall'aggressione russa.
Macron al vertice per la pace in Svizzera
Il presidente americano del resto ha già fatto sapere che non sarà alla Conferenza per la pace in Svizzera del 15 e 16 giugno (verrà rappresentato da Kamala Harris), mentre l'Eliseo ha confermato in queste ore la partecipazione di Macron per ribadire il sostegno militare all'Ucraina «a lungo termine» e quello «politico e diplomatico».
Sostegno che si tradurrà già venerdì all'Eliseo nella firma di due accordi per 650 milioni di euro, tra prestiti e donazioni, in favore soprattutto delle «capacità amministrative» dell'Ucraina e delle sue infrastrutture critiche, in particolare energetiche, costantemente prese di mira dai raid di Mosca.
Macron, da settimane al centro della scena diplomatica per l'iniziativa in attuazione in queste ore di inviare istruttori militari francesi sul terreno per sostenere Kiev, ha ribadito – nelle prime parole sulle spiagge dello sbarco di 80 anni fa – che la «gioventù di Francia, coraggiosa, valorosa» è «pronta allo stesso sacrificio che fecero i suoi antenati».
Il grido d'allarme su un conflitto alle porte dell'Europa echeggerà anche negli eventi di Normandia, tanto che Macron ha annunciato per domani sera alle 20, appena finito il ricevimento con i capi di Stato sulla costa francese, una sua intervista a tg unificati, dedicata alla situazione internazionale.
Prima commemorazione a Plumelec
Intanto il presidente ha già presieduto la prima delle commemorazioni, non in Normandia ma in un angolo della vicina Bretagna, a Plumelec, dove nella notte fra il 4 e il 5 giugno di 80 anni fa scattò l'operazione Overlord, con i paracadutisti alleati affiancati dai francesi che arrivavano dall'Inghilterra. L'Europa, quella notte, voltò pagina, si aprì il fronte che tutti aspettavano ma che nessuno ancora conosceva per attaccare e sconfiggere la Germania nazista.
Macron ha reso omaggio allo «spirito di sacrificio» di quei giovani e, in un clima di grande commozione, alla prima vittima francese dello Sbarco, il caporale Emile Bouètard, un marinaio. Achille Muller era suo amico: oggi è quasi centenario, ma fermo, col suo berretto rosso, accanto a Macron per ricordarlo.
Il presidente si è poi spostato sulla Manica, a Saint-Lô, per ricordare le vittime civili dei bombardamenti alleati, che furono fra le 50.000 e le 70.000: 10.000 nella sola Normandia nell'estate del 1944, 400 la notte fra il 6 e il 7 giugno a Saint-Lô, liberata a luglio, ma quasi totalmente distrutta. Serata con commemorazione dei detenuti del carcere di Caen, quasi tutti membri della Resistenza, fucilati dai tedeschi nei giorni dello sbarco alleato.