Eliseo 2022 Macron e Le Pen affilano le armi in vista del duello televisivo

SDA

19.4.2022 - 20:00

I sondaggi danno avanti l'attuale inquilino dell'Eliseo.
I sondaggi danno avanti l'attuale inquilino dell'Eliseo.
Keystone

Emmanuel Macron e Marine Le Pen affilano le armi alla vigilia del duello in TV. Per evitare gli errori del 2017, quando fece flop nel faccia a faccia contro lo sfidante di otto anni più giovane, la candidata del Rassemblement National è sparita dalla circolazione.

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In un primo tempo, alcuni giornali avevano scritto della sua intenzione di ritirarsi in Normandia, a casa di un suo fedele sostenitore, per preparare il confronto più atteso nella corsa all'Eliseo, ma lei ha smentito. «Lavorerò al dibattito da casa mia, in modo assolutamente normale come ho preparato tutte le altre trasmissioni», ha detto su radio France Bleu.

E mentre secondo un ultimo sondaggio Ifop-Fiducial per LCI, Paris Match e Sud Radio, Macron continua ad essere in testa nelle intenzioni di voto, con il 55% dei favori in vista del ballottaggio di domenica, contro il 45% per Le Pen, la candidata nazionalista prepara quindi la sfida assieme a un gruppo di fedelissimi: il capo gabinetto Renaud Labaye, il vicedirettore della campagna elettorale Jean-Philippe Tanguy, e il suo più stretto consigliere politico nonché cognato Philippe Olivier.

Al fianco della candidata anche i cosiddetti «Horaces», un gruppo di alti funzionari in pensione o ancora in attività, che la sostengono ormai da sette anni. Dall'economia, alla Difesa, all'Europa, Le Pen ripasserà con loro i diversi temi della campagna e studierà le migliori repliche da piazzare nel duello contro Macron.

«Una preparazione psicologica a carattere sportivo»

Citato da France Info, uno dei suoi consiglieri dice che più di una preparazione «tecnica» si tratta di «una preparazione psicologica, che ha quasi un carattere sportivo». Secondo quanto deciso da un sorteggio, sarà proprio lei a prendere per prima la parola durante l'attesa diretta prevista domani alle 21.

A cinque anni dalla prima vittoria all'Eliseo, il confronto desta preoccupazione anche nel campo del presidente uscente. «Le Pen parte da talmente giù che tutti avranno voglia di riabilitarla anche se dovesse essere pessima», avvertono dal campo di Macron.

Nella maggioranza presidenziale, sono quasi tutti convinti che la sfidante euroscettica «sarà migliore di quanto non era stata nel 2017», quando scontò un atteggiamento ritenuto da lei stessa troppo aggressivo nei confronti di Macron.

Da allora, Le Pen ha cercato di dare un'immagine più «serena», in contrapposizione all'avversario che intende invece bollare come il «presidente del caos».

Un confronto a «doppio taglio»

Per i macronisti, quello di domani sarà un confronto a «doppio taglio», in cui il presidente dovrà «dire ciò che vuole fare», interrogando al tempo stesso Le Pen sui suoi progetti e sul loro livello di fattibilità. «Per troppo tempo – deplora un responsabile della maggioranza – abbiamo lasciato che Le Pen coltivasse questa nuova immagine simpatica di casalinga che cura i suoi gatti».

Intanto, dopo gli artisti, gli intellettuali, gli avvocati e le principali istituzioni ebraiche anche diverse voci nel mondo cattolico chiedono di prendere chiaramente posizione contro la candidata del Rassemblement National, mentre la Conferenza episcopale (Cef) ha preferito non prendere posizione.

«Molto più che nel 2017, la candidata Le Pen ha la possibilità di vincere queste elezioni», avverte padre Christian Delorme della diocesi di Lione, in un intervento pubblicato su Le Monde. Un'altra voce del cosiddetto «fronte repubblicano» per bloccare l'avanzata del nazionalismo verso l'Eliseo.

E in vista delle legislative di giugno, il leader della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon, arrivato terzo al primo turno con oltre il 21% dei voti, lancia un appello ai connazionali: «Eleggetemi primo ministro. Non per favorire Macron o Le Pen, ma per i francesi che mi hanno eletto».