Conflitti Mali-Burkina Faso-Niger, l'alleanza militare dei Paesi golpisti

SDA

17.9.2023 - 19:09

Bandiera del Niger, immortalata durante la riunione straordinaria della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas), svoltasi un mese fa ad Accra, Ghana.
Bandiera del Niger, immortalata durante la riunione straordinaria della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas), svoltasi un mese fa ad Accra, Ghana.
Keystone

I regimi militari golpisti di Mali, Burkina Faso e Niger hanno firmato una carta che istituisce un'alleanza militare difensiva, la quale riporta una clausola che ricorda l'articolo 5 della Nato: chi attacca una di queste Nazioni attacca tutte.

Il patto è stato annunciato dalle delegazioni ministeriali dei tre Paesi a Bamako, la capitale del Mali. La «Carta Liptako-Gourma» fonda l'"Alleanza degli Stati del Sahel» (Aes), ha scritto il capo della giunta del Mali, Assimi Goita, su X. L'obiettivo è «stabilire un'architettura di difesa collettiva e di assistenza reciproca», ha sottolineato.

La Carta prevede all'articolo 6 che «qualsiasi attacco alla sovranità e all'integrità territoriale di una o più parti contraenti sarà considerato come un'aggressione contro tutti i coinvolti e farà scattare il dovere di assistenza e soccorso, individualmente o collettivamente, compreso l'uso della forza armata per ripristinare e garantire la sicurezza all'interno dell'area coperta dall'Alleanza».

Lotta al terrorismo

«Questa alleanza sarà una combinazione di sforzi militari ed economici tra i tre Paesi», ha dichiarato il ministro degli Esteri del Mali, Abdoulaye Diop. «La nostra priorità è la lotta al terrorismo nei tre Paesi», ha aggiunto. La regione di Liptako-Gourma – confinante con Mali, Burkina Faso e Niger – è stata devastata dal jihadismo negli ultimi anni. Nel solo Niger, una decina di attacchi jihadisti hanno provocato più di cento morti, la metà dei quali civili, dal 26 luglio.

Il monito dell'Ecowas

Dopo il colpo di stato del 26 luglio in Niger, la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) ha ammonito – invano – che le autorità militari devono «ripristinare immediatamente l'ordine costituzionale» rilasciando il deposto presidente Mohamed Bazoum e reinstallandolo nelle sue funzioni. L'organizzazione ha ripetutamente minacciato un intervento armato in Niger.

Ma i vicini Mali e Burkina, guidati a loro volta da militari saliti al potere attraverso i colpi di stato del 2020 e del 2022, hanno rapidamente mostrato la loro solidarietà ai generali golpisti di Niamey. I due Stati avevano già fatto sapere che qualsiasi intervento militare contro di loro sarebbe stato «illegale e insensato», minacciando una «pronta risposta». Per questo il sodalizio sembra essere più che altro diretto alla minaccia di intervento dell'Ecowas, al di là dei proclami contro il terrorismo.

L'impronta della Russia

I tre Paesi della regione – dove è ormai radicata la presenza della milizia privata russa Wagner e da dove è stata di fatto estromessa la Francia, ex potenza coloniale – hanno ricevuto negli anni importanti finanziamenti europei al fine di limitare il transito di migranti verso le coste mediterranee. Un progetto ora destinato al fallimento, mentre le tre capitali – in particolare Niamey – si stanno avvicinando sempre più alla Russia.

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