AfricaL'Onu documenta centinaia di violazioni dei diritti umani in Mali
SDA
10.11.2022 - 18:35
L'esercito del Mali e i gruppi jihadisti hanno portato avanti massacri e centinaia di violazioni dei diritti umani. Lo ha denunciato l'Onu in un rapporto della sua missione di pace nel Paese, Minusma, che precisa abusi contro i civili precedentemente non documentati per problemi sul campo.
10.11.2022, 18:35
10.11.2022, 18:40
SDA
La relazione rivela 375 violazioni nel Paese del Sahel tra luglio e settembre, attribuendone 163 agli islamisti, 162 ai militari maliani, 33 alle milizie e 17 ai gruppi armati che hanno firmato l'accordo di pace nel 2015.
Il documento dettaglia per la prima volta diversi abusi impossibili da documentare in precedenza. Secondo il rapporto, 14 corpi sono stati trovati nel villaggio di Gassel, nella regione di Douentza, lo scorso 12 settembre «con le mani legate dietro la schiena» poche ore dopo l'arresto fatto dall'esercito e da «personale militare straniero». L'Onu dice che Bamako nega l'operazione militare a Gassel.
Cinque giorni dopo, nella città di Gouni, «personale militare straniero accompagnato da cacciatori» ha ucciso «circa 50 persone, 43 delle quali formalmente identificate», rivela ancora il rapporto, aggiungendo che Bamako ha aperto un'indagine sul caso.
All'inizio di settembre, inoltre, 12 donne sono state violentate a Tandiama e Nia Ouro nella regione di Mopti in un'operazione congiunta delle forze armate del Mali, personale militare straniero e cacciatori. Il rapporto segue altri pubblicati dall'Onu e da esperti indipendenti sugli abusi dell'esercito maliano con l'aiuto straniero dei mercenari del gruppo Wagner, ufficialmente non dichiarato da Bamako.